L’asciugacapelli, storia dello strumento di haircare per eccellenza

E’ nel cassetto di ogni famiglia, di ogni struttura alberghiera e salone di bellezza.

Stiamo parlando dell’asciugacapelli, il classico degli strumenti che siamo abituati ad avere e forse da acquistare un pò di impulso ma ci siamo mai soffermati a pensare alla sua invenzione? O come avremmo fatto senza ad asciugarci i capelli?

Siamo alla fine dell’ Ottocento, più precisamente nel 1888, quando Alexandre Godefroy, parrucchiere francese, inventò quello che era il primo asciugacapelli, un apparecchio di grandi dimensioni collegato ad una stufa a gas.

Alexandre pensò ad un casco da applicare sulla testa bagnata delle sue clienti  per poi attaccarlo con un tubo al camino di una stufa a gas. Il caso aveva anche una valvola per far fuoriuscire il vapore per evitare che la testa delle clienti bruciasse. Non era portatile ma riusciva nell’intento.

Il primo brevetto per l’asciugacapelli fu concesso però solo nel 1911, depositato da un americano Gabriel Kazanjian, il prototipo era composto da un elemento riscaldante alimentato ad energia elettrica e con un flusso d’aria meccanica, che si azionava a mano. In pratica, la cliente si sedeva sotto il casco, mentre l’aria calda veniva soffiata sui suoi capelli attraverso una manovella.

ASCIUGACAPELLI PORTATILI

Se i primi asciugacapelli erano degli oggetti pesanti e poco comodi, nel 1920 c’è la svolta, furono progettati e commercializzati gli asciugacapelli portatili quelli che più si avvicinano ai nostri asciugacapelli. Erano però molto più pesanti essendo in metallo, si surriscaldavano e al tempo stesso erano poco potenti nell’emissione dell’aria (100 watt). 

La svolta vera e propria si ha con l’asciugacapelli in plastica.

Siamo giunti negli anni ‘50,  il phon diventa molto usato dalle donne e cambia il suo design, il suo motore verrà inserito all’interno dell’involucro in plastica, più comodi e sicuri e con nuovi comandi per regolare velocità e temperatura. Si chiamava Parlux.

Nei saloni da parrucchiere invece, venivano ancora utilizzati i caschi così da permettere alle clienti di leggere una rivista o chiacchierare. Per ricreare l’esperienza in salone, negli anni ‘60 venne introdotta la cuffia corredata di tubo da collegare all’asciugacapelli, che si trovava all’interno di una scatola portatile, così le donne potevano fare altre faccende durante l’asciugatura.

Il boom arriva negli anni ‘70,  l’asciugacapelli diventa un prodotto di consumo di massa, utilizzato a casa e soprattutto in salone, tanto che la U.S. Consumer Product Safety Commission indicò le linee guida da rispettare affinché gli asciugacapelli vengano considerati sicuri.

Il phon  si è poi evoluto man mano per potenza, praticità ed efficienza.

Altra curiosità,? Il suo nome deriva dal tedesco Föhn, vento caldo e non dall’inglese. Questo divenne fonte di ispirazione per l’azienda AEG(l’odierna Elettrolux) che registrò il marchio Fön.

 
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