GLC, il modulo salvavita per il mare

Il mezzo è senza equipaggio e può aiutare il recupero di bagnanti in situazioni climatiche anche estreme senza mettere in pericolo i soccoritori

Il mare è una delle destinazioni estive per eccellenza per chi cerca un po’ di relax e distanza dalla grande città. Tuttavia, basta una piccola distrazione o un imprevisto per trovarsi in situazioni che mettono in pericolo la nostra vita. La sicurezza in questi casi è assicurata da figure professionali come i bagnini, che mantengono un occhio sempre vigile ed attento e sono pronti ad intervenire in situazioni di difficoltà. Cosa succede se però le condizioni del mare sono troppo pericolose?

Una soluzione al problema arriva dall’Italia, più precisamente dall’Università di Genova. Un gruppo di ricerca ha costruito un prototipo di un mezzo da soccorso senza equipaggio, denominato GLC. Il mezzo è progettato per operare in tre condizioni diverse. La prima modalità prevede l’utilizzo da remoto attraverso un radio comando. In questo modo si può direzionare il messo verso il naufrago riuscendo facilmente a fornire soccorso in ambienti come, per esempio, le spiagge pubbliche.

Una seconda modalità unisce il controllo da remoto con una telecamera che permette di avere una visuale sempre limpida anche in casi di forte nebbia o scarsa visibilità per lunghe distanze. La terza modalità prevede l’utilizzo di un bracciale tracciatore e di un ricevitore GPS sul mezzo. In caso di caduta in mare aperto da una barca, il bracciale sul braccio del marinaio registra l’allontanamento dalla centralina sulla nave ed invia un segnale di emergenza. Il GLC automaticamente si stacca dall’alloggio e percorre in tragitto in mare verso il naufrago in autonomia, seguendo il segnale GPS. Il GLC è lungo circa un metro e può essere facilmente collocato su yatch barche a vela o navi di grandi dimensioni, fornendo un grande aiuto in situazioni di emergenza. Per ulteriori informazioni contattare Studio deign Genova all’indirizzo studiodg.g@libero.it.

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