Quello del tumore al seno è una tematica molto delicata, spesso sentiamo di grandi risultati ottenuti nella diagnosi precoce e nella cura del tumore al seno in fase iniziale, purtroppo però sono migliaia le donne che ancora oggi convivono con questa malattia in fase metastatica.
La prevenzione è tutto, sono tante le campagne che spingono le donne a non soprassedere su questa problematica. Ma prestare sempre attenzione al proprio corpo. Una giovane ricercatrice spagnola, Judit Giró Benet ha pensato di creare un test da effettuare comodamente a casa, utilizzando un campione di urina andando così incontro alle esigenze di numerose donne che per mancanza di tempo e anche di denaro non effettuano regolarmente controlli al seno.G
Judit ha iniziato a sviluppare il primo prototipo di Blue Box nel 2017 a seguito della sua laurea in ingegneria biomedica presso l’Università di Barcelona, prima di trasferirsi in California per dare seguito alla sua invenzione. Insieme ad un collega, ha sviluppato un secondo prototipo e ha iniziato a utilizzare un server cloud per consentire l’esecuzione di un algoritmo di intelligenza artificiale ispirato al sistema sensoriale dei cani.
Il risultato è stato un tasso di classificazione di oltre il 95 per cento.
Come funziona
L’utente dovrà scaricare l’app sul proprio device e procedere alla registrazione, creando il proprio profilo, raccogliere un campione di urina e posizionarlo all’interno del dispositivo; bastano solo 30 secondi perché i suoi sei sensori chimici inizino a reagire ai biomarcatori del cancro al seno. I dati vengono poi inviati a un server cloud per essere elaborati ed una diagnosi viene restituita all’app dell’utente.
“La Blue Box ha un grosso potenziale e garantire a più donne di evitare una diagnosi avanzata.
Il premio vinto da Judit, è stato creato dall’inventore James Dyson , il famoso uomo delle aspirapolveri, ed è proprio lui che si è complimentato per l’invenzione, definendolo un prodotto ben progettato che merita tutto il supporto possibile.