L’innovazione di Maserati in uno storytelling tra hèritage, presente e futuro

Nell’ultimo periodo il marchio Maserati, il marchio del Tridente nato a Bologna, il cui logo fu ispirato dalla città stessa, ha dimostrato grande capacità di adattamento e continuità di innovazione, pur celebrando con nostalgia e grande forza il proprio passato, fatto di importanti palmarès nell’automobilismo sportivo e di modelli avveniristici, che hanno ulteriormente motivato l’attuale intraprendenza ed eleganza del brand.
Proprio l’eleganza ha iniziato a contraddistinguere le automobili Maserati già dai tempi delle prime sperimentazioni e vittorie sulle monoposto degli anni ’20, ’30 ed in parte ‘40, quando le automobili del Tridente non conoscevano ancora una produzione di serie ma soddisfavano una clientela ricca e dedita alle corse, con Alfieri Maserati in persona (tra i 7 fratelli) che era il più rappresentativo dei piloti ed al tempo stesso dei membri dell’azienda. Mario Maserati fu il meno avverso ai motori ed alle quattro ruote, un ragazzo dalla vena artistica, cui si deve il celebre disegno del Tridente, che simboleggia la città di Bologna e la statua di Nettuno, vera fonte d’ispirazione del logo.
Maserati Quattroporte, Maserati Biturbo, sono solo due tra le più acclamate innovazioni nella storia dell’automobile contemporanea, innovazioni che hanno rinonimato i modelli stessi che le hanno “ospitate”. La Quattroporte è stata la prima berlina ad alte prestazioni e che ha così introdotto un nuovo concetto di auto, il segmento delle berline sportive (sport sedan) ed una novità per il marchio stesso, sempre avverso all’automobile puramente sportiva, formula, barchetta, coupè ma mai prima del 1964 con quattro porte. Gli anni ’80 sono stati gli anni delle vetture turbo ma mai una casa produttrice impiegò ben due turbocompressori per sovralimentare un motore, in grado di offrire una coppia motrice maggiore già dai bassi regimi migliorando così l’accelerazione: Maserati fece ciò nel 1982.
Lo scorso anno, l’Innovation Lab ha ampliato la trasparenza con la clientela e gli appassionati, nell’offrire a questi l’esperienza dello sviluppo e dello studio delle Maserati accogliendoli in questo centro di ingegneria e progettazione della Casa, spettacolarizzando più tipologie di simulatori ad
elevata potenza computazionale, tali da consentire la riduzione dei prototipi per fini di collaudo ed affidarsi invece ai processi digitali, sempre più capaci di generare feedback vicinissimi alla realtà.
Oggi, il brand ha voluto presentare attraverso un nostalgico storytelling audiovisivo (animato sonoramente dal maestro Giorgio Moroder) gran parte del proprio successo, delle proprie automobili e delle emozioni che queste riescono ad offrire già solo nel guardarle; elementi
richiamati in questo cortometraggio da un’alfabeto riassuntivo del DNA Maserati, che si affaccia però anche alla sua presenza come player nell’attuale e fibrosa evoluzione del mercato automobilistico, dunque racchiude inevitabilmente le ambizioni per il futuro, cui la gamma
interessata viene “folgorata” dall’autenticità del Tridente e prende così il nome di Folgore.
Folgore indica la gamma ora elettrificata di Maserati e che condivide pur sempre il classico DNA di queste vetture. Sicuramente il binomio che meglio sintetizza la discrezionale e fascinosa audacia del Tridente; racchiude due parole molto rappresentative per l’automobile sportiva italiana e che
difficilmente la concorrenza straniera (britannica e tedesca a parte forse) già dagli albori è in grado di combinare: lusso e sportività. E ciò che ha sempre reso distintive le automobili sportive italiane di lusso è sempre stato lo stile nell’interpretazione di questo binomio. E Maserati, col suo hèritage e
con lo slancio che sta nuovamente incontrando, di stile ne ha da insegnare: Frua, Zagato, Pininfarina e Vignale hanno contribuito a rendere davvero esclusivo ed autentico codesto prodotto italiano e se non fosse stato per questi ed altri grandi nomi, non si potrebbe identificare oggi la resistenza che il Tridente oppone a ciò che è estraneo dal Made in Italy.

Autore:Francesco Carleo

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