Cosa abbiamo scovato al Futuremotive: Digital Expo and Conference

L’evento, tenutosi online, ha visto il coinvolgimento di diverse aziende operanti nell’emergente industria dell’automotive, contraddistinta da processi innovativi in stretta sintonia con l’intelligenza artificiale, la connected mobility e la digitalizzazione di officine e reti distributive, per un nuovo disegno del futuro scenario economico.

Già, emergente industria dell’automotive, perchè, sebbene riguarda principalmente prodotti che si identificano in un’automobile composta da quattro ruote, la “contaminazione” dell’elettronica e dei motori elettrici esclude sempre più quella che una volta era il vero cuore di un’auto: la meccanica. Parola cui meglio si associa la nominazione di industria “automobilistica”. Durante il lockdown, si è potuto notare però come la tecnologia possa davvero avere i suoi vantaggi, anche in questo settore, dove i nuovi processi anziché subire un rallentamento hanno visto una spinta vorticosa.

Lo scopo di Futurmotive è quello di guardare in termini visionari questo ambito, attraverso la promozione del networking, favorendo dunque l’interazione tra settori differenti, per divulgare know how, rafforzare relazioni commerciali e crearne di nuove. Ovviamente questo progetto è nato dall’idea che più di prima, l’industria aftermarket oggi deve essere in grado, di gestire e “maneggiare” le conoscenze e le competenze che arrivano dagli sviluppatori di software, dagli analisti dei big data, nonché dalle università, al fine di incrementare la propria capacità innovativa.

Non a caso, hanno partecipato all’incontro, software house, esperti di innovazioni tecnologiche, docenti universitari e analisti economico-finanziari, con l’obiettivo di offrire agli operatori dell’aftermarket automobilistico e chi a questo vi fa riferimento, un’arena virtuale ove rimanere in contatto, sperando in un 2022 più produttivo, ma soprattutto “più fisico”. I partecipanti, hanno così potuto assistere alle discussioni di figure internazionali, ospitate da Futurmotive e altresì vedere, in un workshop di approfondimento, la trattazione di temi legati a futura mobilità, ecosostenibilità e l’ipotesi di scenari post-pandemia, e per di più  in una dialettica tra esperti ed operatori del settore, offrendo inoltre la possibilità ai partecipanti stessi di entrare in contatto con gli sponsor dell’evento (con chat e videoconferenza), favorendo le relazioni commerciali.

Insomma un turbinio di tematiche, che non riguardano esclusivamente gli storici operatori dell’industria automobilistica, ma anche nuove personalità e figure (dall’operaio nella catena di montaggio all’assemblatore di chip, ora più che mai), in quella che è davvero una fase di transizione verso una nuova era della mobilità e dell’automobile e che in modo nostalgico e allo stesso tempo visionario si potrebbe definire come “i nuovi anni ‘20”, ma più che ruggenti, beh… ecologici.

Autore: Francesco Carleo

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