I ricercatori dell’Università di Cassino e del Basso Lazio hanno realizzato un video per spiegare come avviene la diffusione del Covid-19 all’interno di un’aula di scuola
Le scuola sono un luogo sicuro? E’ possibile contrarre il Covid-19 in aula nonostante le mascherine ed il distanziamento sociale imposto dalle autorità scolastiche? Queste domande accompagnano (e turbano) da mesi i politici e molti genitori o parenti di ragazzi e ragazze in età scolastica. Per tentare di dare una risposta autorevole, i ricercatori dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale hanno utilizzato un modello statistico denominato AIRC (Airbone Infection Risk Calculator). Si tratta di un algoritmo che stabilisce il rischio di contagio da Covid-19 negli ambienti chiusi. Il modello AIRC prende in considerazioni numerosi varianti: il professore che parla a voce alta o con il microfono, le finestre aperte o chiuse, il tipo di mascherina indossato. Il risultato è un calcolo molto accurato del rischio di contagio da Covid-19 nelle aule di scuola.
Leggi anche → Questo sito ti fa trovare le mascherine nella farmacia più vicina a te
Covid-19 in aula: come avviene il contagio?
Non è la prima volta che i ricercatori utilizzano modelli statistici per calcolare il rischio di contagio da Covid-19 all’interno di ambienti chiusi. Già durante la prima ondata pandemica, la MSC Software – una società americana specializzata nell’elaborazione dei dati e nel rendering tridimensionale – aveva creato una simulazione che mostrava la propagazione del Coronavirus in un vagone della metropolitana. Lo studio era stato coordinato da un team di virologi e ricercatori dell’Università di Leicester. La simulazione era molto accurata e confrontava i rischi con o senza la mascherina (GUARDA IL VIDEO QUI). Naturalmente, i risultati del rendering avevano dimostrato che la probabilità di infezione è molto più alta quando i passeggeri non indossano la mascherina e non rispettano il distanziamento sociale.
Potrebbe interessarti anche → Coronavirus: torneremo mai alla normalità? Il parere della virologa Viola