I soccorsi arrivano con il drone ambulanza: il test in Olanda

droni ambulanza olanda

La Delft University in Olanda ha progettato un drone ambulanza che può consegnare un defibrillatore automatico in pochi minuti caso di arresto cardiaco

Un drone può fare tantissime cose. Già da qualche anno, questi ronzanti velivoli a guida autonoma vengono impiegati per le consegne a domicilio, per le riprese dall’alto, per i rilievi geografici e (purtroppo) anche per le operazioni militari. In Inghilterra, c’è addirittura una start-up che ha pensato di utilizzare i droni per combattere contro il Covid-19. Un impiego altrettanto “nobile” è stato immaginato in Olanda. La Delft University ha infatti progettato e costruito un vero e proprio “drone ambulanza”. Si tratta di veicolo capace di trasportare e consegnare un defibrillatore automatico esterno (DAE) in pochissimi secondi. Il drone ha un peso di 4 kg e può raggiungere la sorprendente velocità di 100 km/h. Il maggior pregio di questo dispositivo è proprio la sua rapidità: in un’area di 12 km quadrati, il drone ambulanza può levarsi in volo e consegnare il defibrillatore al paziente in difficoltà in meno di 1 minuto.

Potrebbe interessarti anche → 1500 droni formano un QR Code gigante nel cielo di Shanghai (VIDEO)

Il drone salva-vita in Olanda

Molti studi hanno dimostrato che, in caso di arresto cardiaco, la rapidità dei soccorsi è decisiva per la sopravvivenza della vittima. Spesso, purtroppo, le persone colpite da infarto perdono la vita proprio perché i soccorsi incontrano ostacoli lungo il loro cammino e tardano ad arrivare. Il drone ambulanza, al contrario, è velocissimo: non trova mai traffico e consegna il defibrillatore in pochissimi secondi. Il dispositivo sanitario trasportato dal drone è totalmente automatico (basta appoggiare le piastre sul torace della persona in pericolo di vita) e può essere utilizzato da chiunque, anche se non ci sono medici o infermieri nei paraggi. L’obiettivo è creare una vera e propria “rete di droni ambulanza” che, incorporati con i presidi sanitari locali e supportati dagli operatori di primo soccorso, coprirebbero zone di 12 km quadrati ciascuno. In questo modo, i velivoli potrebbero raggiungere ogni paziente in meno di un minuto e salvare molte vite. Secondo un calcolo della Delft University, infatti, questo sistema potrebbe aumentare fino all’80% la possibilità di sopravvivenza delle vittime di infarto. Una percentuale davvero rilevante se si considera che nell’Unione Europea, ogni anno, muoiono di infarto più di 800 mila persone.

Leggi anche →

Exit mobile version