The Plastic Bag Store, niente è come sembra

Un negozio di alimentari che lascia a bocca aperta. Da New York a Los Angeles, un’artista americana, Robin Frohardt apre le porte del suo originale store.

Stiamo passeggiando nella grande Mela e all’improvviso ci troviamo davanti un negozio che a primo impatto sembra il classico grocery store, con frutta e verdura esposta nelle cassette, scaffali di coca cola e cereali colorati. Vetrine di cupcake e stand di riviste. In realtà però, se si entra in questo negozio ci si accorge che al tatto tutto quello che è esposto non è ciò che sembra, perchè in realtà è di plastica, è fatto tutto con sacchetti per la spesa, bottiglie e tappi riciclati. Si tratta dell’installazione e performance dell’artista Robin Frohardt, “The Plastic Bag Store” 

La prima versione di questo store avrebbe fatto la sua apparizione con uno spettacolo di marionette dal vivo, il 18 marzo 2020. La pandemia Covid19 ha fatto slittare il tutto a ottobre, nella sfortuna però, nel frattempo lo spettacolo è diventato un film, il Center for the Art of Performance della UCLA  oggi ha contribuito a portare l’intera installazione a Los Angeles. La trasformazione da spettacolo dal vivo a progetto cinematografico ha reso più economico far girare l’installazione che a febbraio è già stata in Australia e altre tappe verranno annunciate nei prossimi mesi.

The Plastic Bag Store sembra la classica illuminazione nata dall’osservazione di oggetti di uso comune e dalle esperienze della routine quotidiana. In una recente intervista Robin Frohardt spiega che quando si fa la spesa, al supermercato imbustano ciò che lo è già, per il trasporto certo, ma l’idea in generale è un pò folle.

Robin Frohardt continua sottolineando un aspetto che il mondo intero ignora, la plastica non si biodegrada, ma si fotodegrada. Quindi un contenitore o un qualsiasi oggetto utilizzato 20 anni fa è ancora da qualche parte. Triste si ma anche affascinante, è su queste cose che l’artista americana ha sviluppato il suo negozio, un luogo che raccontasse una storia.

Noi ci auguriamo che l’arte in tal senso può contribuire ad un reale cambiamento verso uno dei problemi che affligge il pianeta.

fonte video: canale youtube UNC-Chapel Hill

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