Problemi di sonno? Arriva il pigiama intelligente

Fonte foto: Tech Xplore

Vi piacerebbe dormire davvero sonni tranquilli? Beh, allora preparatevi, perché tra un paio d’anni sarà introdotto in commercio il primo “pigiama intelligente” della Storia.

Si parla di nanotecnologie applicate ai tessuti di uso quotidiano. Secondo quanto presentato da un gruppo di ricercatori dell’Università del Massachussets ad Amherst al convegno della Società americana di Chimica tenutosi in Florida nei giorni scorsi. A guidare il gruppo vi è Trisha Andrew, professore associato di chimica ed ingegneria chimica presso il polo accademico americano, che ha spiegato nei dettagli in cosa consisterà questo nuovo brevetto.

Trisha Andrew, ricercatrice della University Massachussets Amherst

In sostanza, i tessuti utilizzati per questo pigiama saranno accompagnati da microchip superleggeri, posti sui bottoni dell’indumento. In tempo reale e senza disturbare il movimento, riusciranno a monitorare costantemente il battito cardiaco, il respiro, la corretta postura durante il sonno e così via. I risultati potranno favorire la cura di stress, disturbi cardio-circolatori o malattie infettive o molto diffuse come il diabete. I primi test, effettuati su volontari, hanno dato esiti nettamente positivi, tanto che la domanda di brevetto, in corso, è stata già depositata. Nonostante vi sia ancora molto lavoro da fare, entro due anni, secondo Andrew, potrebbe essere già acquistabile.

Smartshirt con biosensori indossabili

Molti biosensori indossabili – ha spiegato la ricercatrice – trasmettitori di dati e progressi tecnologici simili per il monitoraggio della salute personalizzato sono stati ora miniaturizzati in modo creativo. Ma richiedono ancora di molta energia e le fonti di energia possono essere ingombranti e pesanti. Si tratta di sensori leggeri e facilmente indossabili, che non modificano la sensazione di comfort del pigiama – conclude Andrew – Il sonno aiuta a proteggere l’organismo da stress, infezioni e malattie come il diabete o disturbi al cuore e all’apparato circolatorio. Grazie a questi sensori raccoglieremo molte informazioni utili a migliorare la qualità del sonno”.

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