Colossus, il primo pompiere robot che ha combattuto tra le fiamme di Notre-Dame

Costruito dalla francese Shark Robotics, il robot è in dotazione ai vigili del fuoco di Parigi.

Nell’epoca della robotica, gli eroi non sono solo più umani. Ne abbiamo avuto prove durante le ispezioni dei vari droni e robot dopo il terremoto de L’Aquila e il crollo dell’albergo di Rigopiano. In questi giorni della tragedia del rogo di Notre-Dame, uno dei più attivi partecipanti al salvataggio della storica cattedrale parigina è stato lui: Colossus. Il robot, in dotazione al corpo dei vigili del fuoco di Parigi, è riuscito ad entrare all’interno dell’inferno della chiesa ed è riuscito ad abbassare la temperatura interna alla struttura.

Grazie all’uso dei suoi potenti getti d’acqua ha permesso anche dei suoi colleghi. La volta in legno e alcune delle sue preziosissime vetrate colorate non sono andate purtroppo comunque perse, ma l’intervento del robot francese ha permesso un salvataggio in extremis del resto della struttura, data per molti come persa.

Il robot Colossus in azione

Ma da dove arriva Colossus? Costruito dalla compagnia francese Shark Robotics, le funzionalità del pompiere robot vanno dall’estinzione del fuoco al trasporto dei feriti o dell’equipaggiamento. Non solo pronto intervento: una delle attività è quella di ricognizione ottica grazie all’uso di una videocamera in HD con una visuale di 360° e uno zoom X25 con thermal camera e sensori NRBC.

Una struttura solida, costruita in alluminio e acciaio saldato, assemblata totalmente dalla Shark Robotics, per un totale di una tonnellata di peso. Impermeabile e protetto dalle radiazioni termiche, ha un’autonomia che va dalle 10 alle 12 ore in situazioni d’operatività e una enorme facilità di pilotaggio, tant’è che per l’addestramento del pilota è necessaria mezza giornata.

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