Il primo volo di Stratolaunch, l’aereo-vettore più grande del mondo

Creato dalla Scaled Composites, sarà usato per sganciare satelliti artificiali nella stratosfera, a un passo dallo spazio

Con i suoi 117 metri di apertura alare, lo Stratolaunch, costruito dalla Scaled Composites di Burt Rutan finanziata dal co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, ha scritto una nuova pagina nel mondo dell’aviazione. Un primo volo di due ore e mezza circa sull’assolato deserto della California, è bastato per saggiare la manovrabilità dell’aeroplano, grande quasi il doppio di un Boeing 747, e che sarà destinato, entro il 2022, a trasportare razzi e satelliti nella stratosfera.

Il vantaggio sarà che Stratolaunch non sarà soggetto alle condizioni meteo avverse, come succede per i razzi vettori, e, in più, un abbattimento drastico dei costi dei lanci, attualmente effettuati tramite costosissimi razzi vettori che partono da rampe di lancio terrestri. Sei motori, due fusoliere gemelle, un peso di 227 tonnellate e una capacità di carico compresa tra le 2 e le 20 tonnellate. Abbastanza per trasportare a diecimila metri, tra le due fusoliere, un razzo più economico che avrà il compito di lanciare in orbita un satellite da una posizione più vantaggiosa: la stratosfera.

Decollato dal Mojave Air & Space Port, Stratolaunch ha raggiunto una velocità massima di circa 300 km/h e una quota di poco più di 5mila metri. Una velocità non eccessiva, ma che garantisce, grazie all’ala ad alto allungamento, di trasportare grandi carichi ad alte quote e con poco sforzo da parte dei sei motori Pratt & Whitney PW4000. Proprio il fattore consumi e l’economicità relativa del servizio fornito dallo Stratolaunch, ha fatto interessare anche la Nasa a questo progetto. L’ente spaziale americano infatti, rimasto orfano dello Space Shuttle, che ha effettuato la sua ultima missione nel 2011, è adesso interessato ad avere un lanciatore più economico e riutilizzabile.

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