Starlink: Falcon 9 è pronto a partire

Il vettore, fermo sulla rampa SLC-40 della Cape Canaveral Air Force Station, è in attesa dell’apertura della finestra temporale per il lancio in orbita, rinviato a causa delle cattive condizioni meteo

 

La corsa allo spazio non è mai stata così piena di vigore come in questi ultimi anni. Un dato di fatto, confermato dai progetti ambiziosi di alcuni investitori privati, tra i quali Elon Musk. Sua, per esempio, l’idea di mettere in orbita una vera e propria costellazione di 12mila satelliti artificiali, con l’obiettivo di portare una connessione internet stabile, e a velocità superiori a quelle garantite dalla fibra ottica. Il primo lancio del progetto Starlink, che andrà a mettere in orbita i primi 60 satelliti, è previsto per le 5:30 di sabato, ora italiana, le 22:30 di venerdì sulla costa orientale degli Stati Uniti, dal launch site SLC-40 di Cape Canaveral, in Florida.

Il via libera da parte della Federal Communications Commission degli Stati Uniti, per creare una rete di satelliti in orbita bassa per le comunicazioni, ha aperto finalmente le porte dello spazio al razzo vettore Falcon 9, pronto da diverse ore sulla rampa di lancio. Lancio rinviato a causa di alcuni ritardi dovuti alle cattive condizioni meteo. Suddivisi a seconda dell’orbita di posizionamento, 4400 circa in orbita alta (tra i 1100 e i 1300 km di quota) e 7500 in orbita più bassa, il numero di questi mini satelliti è maggiore del numero di tutti i satelliti attivi che attualmente transitano silenziosamente sulle nostre teste.

L’intento dichiarato di Elon Musk, è quello di far passare più di metà del traffico internet su questa rete satellitare, un sistema che prevede l’utilizzo misto di onde radio e tecnologia laser. Quando si invierà un messaggio in rete tramite Starlink, una stazione di terra comunicherà, tramite onde radio, con il satellite più vicino. Da qui inizia la comunicazione tra satelliti, tramite tecnologie laser, fino a quando non sarà raggiunto presumibilmente in poche frazioni di secondo, il satellite che si trova sopra la sua destinazione. Da lì sarà convertito in onde radio che saranno poi trasmesse alla stazione ricevente sulla Terra. Il sistema, vista la copertura assicurata dalla rete di 12mila satelliti, consentirà di avere una copertura internet capillare su tutto il globo, raggiungendo quindi anche luoghi remoti, non serviti dalle normali connessioni.

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