Il vettore, fermo sulla rampa SLC-40 della Cape Canaveral Air Force Station, è in attesa dell’apertura della finestra temporale per il lancio in orbita, rinviato a causa delle cattive condizioni meteo
La corsa allo spazio non è mai stata così piena di vigore come in questi ultimi anni. Un dato di fatto, confermato dai progetti ambiziosi di alcuni investitori privati, tra i quali Elon Musk. Sua, per esempio, l’idea di mettere in orbita una vera e propria costellazione di 12mila satelliti artificiali, con l’obiettivo di portare una connessione internet stabile, e a velocità superiori a quelle garantite dalla fibra ottica. Il primo lancio del progetto Starlink, che andrà a mettere in orbita i primi 60 satelliti, è previsto per le 5:30 di sabato, ora italiana, le 22:30 di venerdì sulla costa orientale degli Stati Uniti, dal launch site SLC-40 di Cape Canaveral, in Florida.
First 60 @SpaceX Starlink satellites loaded into Falcon fairing. Tight fit. pic.twitter.com/gZq8gHg9uK
— Elon Musk (@elonmusk) May 12, 2019
Il via libera da parte della Federal Communications Commission degli Stati Uniti, per creare una rete di satelliti in orbita bassa per le comunicazioni, ha aperto finalmente le porte dello spazio al razzo vettore Falcon 9, pronto da diverse ore sulla rampa di lancio. Lancio rinviato a causa di alcuni ritardi dovuti alle cattive condizioni meteo. Suddivisi a seconda dell’orbita di posizionamento, 4400 circa in orbita alta (tra i 1100 e i 1300 km di quota) e 7500 in orbita più bassa, il numero di questi mini satelliti è maggiore del numero di tutti i satelliti attivi che attualmente transitano silenziosamente sulle nostre teste.