Presso la Buffalo University un team di scienziati ha realizzato una nuova tecnologia per il raffreddamento degli edifici urbani a base di polimeri di alluminio che assorbe il calore dell’ambiente circostante al suo interno, rilasciando energia “fresca” nell’ambiente circostante.
La ricerca scientifica
In tempo di cambiamenti climatici, urge l’esigenza, specie nelle metropoli, di realizzare una tecnologia per il raffreddamento degli edifici urbani, specie negli ambienti affollati, senza rilasciare quantitativi ingenti di energia. Pubblicato il 5 agosto su Nature Sustainability, questa tecnologia sfrutta il concetto di raffreddamento radicale, ovvero sa una strategia di raffreddamento passivo a consumi zero. Ciò riduce quindi il fabbisogno energetico per condizionare l’aria. Ovviamente, il raffreddamento è necessario durante il giorno non tanto nelle ore notturne. Tale problematica è stata brillantemente risolta attraverso un emettitore termico di film sottile al polimetilsilossano (PDMS)/metallo, che si presta alla produzione su scala industriale.
Ad esempio a Buffalo, nello Stato di New York, è stato registrato un raffreddamento continuo di circa 3 gradi. Chissà che non sia una delle soluzioni per mitigare gli effetti del climate changes.
Come funziona queste tecnologia
Costituito dunque da un materiale speciale, la pellicola assorbe l’aria calda all’interno della scatola e rilascia energia sottoforma di aria più mite. La particolare scatola blocca sia la luce solare che la radiazione termica verso il cielo. Dissipando radiazioni solari è possibile quindi raffreddare l’ambiente senza consumare energia. Ciò vale doppio in virtù del basso costo dei materiali e dell’ampia disponibilità in commercio.
Il segreto di questo sistema sta nella sua particolare struttura interna composta da un mix di polimeri di metallo.
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