Sembra fantascienza, ma esistono robot che costruiscono altri robot! Pubblicato sul blog del MIT, la notizia sta facendo il giro del mondo, facendoci comprendere come ormai i robot stiamo “invadendo”la nostra civiltà.
Quando si è dentro in un processo d’innovazione radicale, specie nella fase di start up, i costi sono inevitabilmente superiori ai benefici complessivi. Questo trade – off fra costi e benefici s’inverte grazie alla standardizzazione che riduce i costi i fissi, e rende ascendente la curva dei benefici attesi. Tuttavia, è di origine “biologica” l’intuizione del professor Neil Gershenfeld del MIT. Membro attivo di questo grande passo avanti per la scienza, il prof. si distingue per intuizione, creatività e la passione per la tecnologia.
La svolta
Partendo dal presupposto che gli esseri viventi sono repliche di un meccanismo “standard” di 20 amminoacidi base, sin dal 2013 ha lavorato ad un modello di 5 pezzi meccanici elementari che potessero svolgere mansioni senza particolari sforzo come stringere intorno ad una ruota, agganciare, afferrare etc. Questo meccanismo di base può dar luogo ad un “kit standard” per la realizzazione di robot dalle funzionalità specifiche. La strada è ancora lunga in quanto lo stadio è ancora quello della prototipazione. S’intuisce come l’idea di fondo sia quello di produrre un “cervello” dalle dimensioni millimetriche.
Integrazione di struttura, azionamento e controllo. Il paradigma della robotica secondo George Small, Chief Technology Officer di Moog, Inc, viene a beneficiare indubbiamente della standardizzazione. In questo modo, la robotica può venir accettata su scala industriale, dunque sui grandi volumi.
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