Ratti che giocano a nascondino? Grazie alla ricerca oggi è possibile

Grazie ad uno studio condotto da alcuni scienziati tedeschi su un gruppo di ratti da laboratorio, si è scoperto che questi possono imparare a “giocare a nascondino”.

L’idea di questo esperimento è nata da Michael Brecht, un neuro scienziato dell’Università Humboldt di Berlino, mentre a condurre le ricerche è stata Annika Reinhold, da sempre affascinata dalle capacità di questi roditori.

Non è una novità infatti che i ratti sono spesso utilizzati per gli esperimenti di laboratorio, sono animali intuitivi, metodici e in cambio di ricompensa svolgono senza sosta più e più volte la stessa attività. In questo modoi ricercatori possono condurre dei test ripetibili e valutare in modo più semplice il risultato.

I ratti però non sono solo delle cavie, possono essere anche degli ottimi animali da compagnia, amano giocare. Lo studio di Brecht e Reinhold, ha permesso infatti di studiare più a fondo le loro capacità cognitive e quale ruolo ricopre il gioco per questi animali.

L’esperimento

1° Fase: Brecht ha realizzato appositamente una “stanza dei giochi” composta da scatole e cartoni trasparenti ed opachi, luogo dove i ratti vanno a nascondersi. Haselezionato sei giovani ratti e ha trascorso quasi un mese restando in loro compagnia, giocando a corrergli dietro e ad accarezzarli, in modo che familiarizzassero con il loro futuro compagno di giochi.

2°Fase: Reinhold ha messo i ratti in una scatola aperta e poi si è spostato in un altro punto della stanza, attendendo una loro mossa. Incuriositi i ratti si sono mossi verso di lui. Il test è stato ripetuto svariate volte e in ogni occasione Reinhold solleticava i ratti come ricompensa per averla raggiunta. L’esperimento è continuato aumentando gradualmente il livello di nascondiglio, con risultati sorprendenti. Nei giorni successivi ha insegnato ai ratti a nascondersi e ad attendere che fosse lei a trovarli. Per farlo, ha iniziato a solleticare i ratti che lasciavano la loro scatola, si dirigevano altrove e poi rimanevano fermi in attesa dell’arrivo della loro compagna di giochi.

Risultati

Dopo sole due settimane, tutti e sei i ratti hanno imparato a giocare, cercando Reinhold. Cinque dei ratti hanno anche imparato a nascondersi, comprendendo di doverlo fare quando la scatola utilizzata per il gioco fosse chiusa. Quando invece era aperta i ratti si muovevano alla ricerca della loro compagna di giochi.

Conclusioni

Lo studio ha confermato la capacità dei ratti di seguire delle regole di gioco e registrato squittii di felicità, segno quindi che i roditori si stavano divertendo.

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