Google annuncia: “Raggiunta la supremazia quantistica”. Ma è davvero così?

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Google ha annunciato di aver raggiunto la supremazia quantistica, grazie a un computer in grado di risolvere in pochi secondi un problema che un terminal risolverebbe in 10.000 anni.

Un passo avanti importante nella storia dell’informatica. Ammesso che sia “vero”. Google ha annunciato di aver raggiunto l’obiettivo della supremazia quantistica, vale a dire il primato assoluto nella capacità di calcolo computazionale. In un articolo pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori del Google AI Quantum Lab guidati da Frank Arute hanno illustrato i dettagli dell’impresa. Gli ingegneri informatici del colosso di Mountain View hanno utilizzato un computer quantistico per risolvere un problema che con un computer classico richiederebbe un tempo lunghissimo. Un computer quantistico è un calcolatore che si basa sui princìpi della meccanica quantistica. Invece dei bit, le unità cardine dell’informatica, un “quantum computer” impiega i qubit. Se un bit può immagazzinare le informazioni come un 1 oppure uno 0, il qubit può tenere conto di entrambi i dati contemporaneamente. Inoltre, il “cuore” di un computer quantistico sono non i transistor di silicio ma elettroni in costante movimento che possono assumere stati diversi durante l’esecuzione di una qualsiasi operazione di calcolo. Tutto questo fa sì che un computer quantistico sia in grado di risolvere problemi computazionali molto complessi valutando contemporaneamente più soluzioni.

Supremazia quantistica di Google: cosa significa?

Gli autori della “conquista” hanno illustrato su Nature il processo che li ha portati a raggiungere la supremazia quantistica grazie al processore programmabile Sycamore. “Sycamore impiega circa 200 secondi per campionare un’istanza di un circuito quantistico un milione di volte: i nostri benchmark indicano attualmente che per un supercomputer classico all’avanguardia questo stesso lavoro richiederebbe circa 10.000 anni. Questo consistente aumento di velocità rispetto a tutti gli algoritmi classici noti è una realizzazione sperimentale della supremazia quantistica“, è la spiegazione che i tecnici hanno dato dopo il raggiungimento dell’obiettivo. Per quanto significativo, dunque, il risultato ottenuto dagli scienziati di Google è “solo” una realizzazione sperimentale. Ottenuta peraltro in “condizioni” eccezionali”: le componenti di Sycamore sono realizzate in indio, un metallo rarissimo e molto malleabile e il processore viene mantenuto a una temperatura vicino allo zero assoluto (cioè, intorno ai -273 gradi centigradi). La conquista di Google segna un importante passo avanti nella storia dell’informatica ma, per dire di aver effettivamente raggiunto la supremazia quantistica, c’è ancora tanto lavoro da fare. Come ammettono gli stessi autori dell’articolo: “È necessario molto lavoro prima che i computer quantistici diventino una realtà pratica. In particolare, dovranno essere sviluppati algoritmi che possono essere commercializzati e operanti sui rumorosi processori quantici su scala intermedia (soggetti a errori) che saranno disponibili a breve termine”.

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