Coronavirus: riaprono le fabbriche e l’inquinamento in Cina torna a salire

Fabbriche chiuse, rigida quarantena e strade deserte. Sono alcune delle conseguenze della diffusione, alla fine del 2019, dell’epidemia di Coronavirus nella regione di Hubei. Ma ora l’inquinamento in Cina torna a salire.

Le misure restrittive sono state adottate per fermare la diffusione della malattia e questo ha portato alla drastica riduzione delle concentrazioni di biossido di azoto rilasciate da centrali elettriche, impianti industriali e veicoli.

Il Servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernico (CAMS) ha osservato una diminuzione del particolato fine, uno dei più rilevanti inquinanti atmosferici, nel febbraio 2020 rispetto ai tre anni precedenti.

Combinando le osservazioni satellitari con modelli computerizzati dettagliati dell’atmosfera, gli studi hanno indicato una riduzione di circa il 20-30% del particolato di superficie su gran parte della Cina.

inquinamento in Cina

Con il miglioramento della situazione legata alla diffusione dell’epidemia di coronavirus in Cina, molte province hanno abbassato i livelli di risposta alle emergenze, sebbene la comunità internazionale sia ancora alla ricerca di un vaccino e di cure farmacologiche adeguate.
Scuole, fabbriche e altri spazi pubblici stanno iniziando a riaprire i battenti e i lavoratori stanno gradualmente tornando al lavoro. E, come prevedibile, l’inquinamento torna a salire.

Torna a salire l’inquinamento in Cina

L’animazione nel video diffuso dal COMS, che utilizza i dati del satellite Copernicus Sentinel-5P, mostra le concentrazioni di biossido di azoto dal 20 dicembre 2019 al 16 marzo 2020.
Il calo delle concentrazioni a fine gennaio è visibile, in coincidenza con la quarantena nazionale, mentre dall’inizio di marzo i livelli di biossido di azoto hanno cominciato ad aumentare nuovamente.

Josef Aschbacher, direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’ESA, afferma: “I satelliti offrono un punto di vista unico per monitorare la salute del nostro pianeta. Sentinel-5P è uno dei sette satelliti di Copernico oggi in orbita. Attualmente fornisce le misurazioni più accurate del biossido di azoto e di altri gas in traccia provenienti dallo spazio.

Poiché il biossido di azoto è prodotto principalmente dal traffico e dalle fabbriche, è un indicatore di primo livello dell’attività industriale in tutto il mondo. Ciò che è chiaramente visibile è una significativa riduzione dei livelli di biossido di azoto in Cina, causata dalla riduzione dell’attività dovuta alle restrizioni di COVID-19, ma anche dal Capodanno cinese di gennaio“.

E continua: “Il programma Copernico è un perfetto esempio di come lo spazio sia al servizio di tutti i cittadini europei combinando la forza politica dell’UE con l’eccellenza tecnica dell’ESA“.

Claus Zehner, responsabile della missione Copernicus Sentinel-5P dell’ESA, ha commentato: “Possiamo certamente attribuire una parte della riduzione della concentrazione di biossido di azoto all’impatto del coronavirus. Attualmente vediamo una riduzione di circa il 40% in alcune città cinesi, ma queste sono solo stime approssimative, in quanto anche il tempo atmosferico ha un impatto sulle emissioni“.

Stiamo conducendo un’analisi scientifica dettagliata che presto fornirà ulteriori approfondimenti e risultati quantificati nelle settimane e nei mesi successivi“.

La missione Copernicus Sentinel-5 Precursor, nota anche come Sentinel-5P, è dedicata al monitoraggio dell’inquinamento dell’aria attraverso la misurazione di una moltitudine di gas che influenzano l’aria che respiriamo.

La situazione in Italia

A metà marzo, il satellite Copernicus Sentinel-5P aveva rilevato un deciso calo dell’inquinamento atmosferico, in particolare delle concentrazioni di biossido di azoto, anche in Italia.
Tale riduzione è particolarmente visibile nel Nord Italia e coincide con il blocco per prevenire la diffusione del coronavirus.

L’animazione mostra la fluttuazione delle concentrazioni di biossido di azoto in Europa dal 1° gennaio 2020 all’11 marzo 2020, utilizzando una media di 10 giorni.

Claus Zehner aveva detto: “La diminuzione delle concentrazioni di biossido di azoto nella Pianura Padana nel nord Italia è particolarmente evidente”.

Anche se ci potrebbero essere leggere variazioni nei dati a causa della copertura nuvolosa e dei cambiamenti climatici, siamo molto fiduciosi che la riduzione delle concentrazioni che possiamo vedere coincida con il blocco in Italia che causa meno traffico e meno attività industriali“.

La malattia del coronavirus (COVID-19) è stata dichiarata pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a livello globale. In Italia, il numero di casi di coronavirus è aumentato drasticamente, facendone uno dei Paesi con il maggior numero di contagi fuori dalla Cina.

Nel tentativo di ridurre la diffusione della malattia, il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giuseppe Conte, aveva annunciato la chiusura di scuole, ristoranti, bar, musei e altri locali in tutto il Paese, tuttora in atto.

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