5G e coronavirus: basta notizie false, facciamo chiarezza

La nuova teoria che collega il 5G alla diffusione della pandemia si sta diffondendo rapidamente e sta causando molti danni, anche materiali. Analizziamo da dove nasce e se ha delle basi scientifiche

Il momento di crisi sanitaria ed economica non ferma la diffusione di teorie ed idee stravaganti. Una di queste riguarda il presunto collegamento tra la diffusione del SARS-CoV-2 e lo sviluppo del 5G. Questa teoria priva di qualunque evidenza e conferma sta causando non pochi problemi, come gli incendi dolosi ai ripetitori nel Regno Unito. Da dove nasce questa teoria? Ha davvero qualche fondamento scientifico?

Il 5G è stato sempre ostacolato da diverse teorie, dalla sicurezza delle trasmissioni all’impatto sulla salute. L’effetto delle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo è stato molto discusso negli ultimi anni e la comunità scientifica ha cercato di analizzare i dati a disposizione. Gli studi sono stati richiesti anche dalle autorità internazionali durante la progettazione dello sviluppo della rete 5G.

Ci sono diversi istituti accreditati che collezionano i dati risultanti dalle ricerche scientifiche. Tra questi ne riportiamo due. La fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha stilato un documento dove spiega come le radiazioni non sono legate ad un aumento di probabilità di sviluppare un tumore. L’American Cancer Society sul suo sito spiega cos’è un campo elettromagnetico e come questo influisce o meno sulla salute delle persone.

Da dove nasce allora il presunto collegamento? Alcune tracce riportano ad un presunto virologo, Ronald Neil Kostoff che, invece risulta laureato in scienze aerospaziali. Il presunto studio è stato riportato in un documento di più di 1000 pagine. La teoria tuttavia non è mai stata sottomessa all’analisi di una commisione esterna, quindi il contenuto rimane pura illazione. Difatti, Kostoff afferma che non è possibile dimostrare che il 5G non sia dannoso, quindi è pericoloso. Ecco, la scienza non funziona così, l’assenza di una prova non è la prova dell’assenza.

Un altro personaggio all’origine della teoria è Martin Pall, un professore sostenitore di altre teorie pseudoscientifiche. Pall ha iniziato ad insinuare che le onde elettromagnetiche causino problemi alla salute, senza alcuna prova scientifica. L’aspetto positivo è la possibilità di curarsi attraverso degli integratori, guarda caso, prodotti e sponsorizzati dal professore stesso. La costruzione della teoria quindi deve far pensare ad un espediente economico più che ad una rivelazione scientifica. I pochi studi scientifici che riportano effetti a lungo termine delle radiazioni su animali (tipicamente i topi) contengono informazioni non complete e spesso incoerenti.

Entrando un po’ più nel tecnico, il 5G sarà una tecnologià che permetterà comunicazioni senza fili più veloci e stabili rispetto al 4G ed al 3G. Il numero crescente nel nome non sta ad indicare un aumento della potenza dei segnali, bensì alla generazione (3rd Generation, 4th generation e 5th generation). Il 5G infatti utilizzerà delle frequenze dello spettro che ricadono nelle microonde, tra i 3GHz e i 30GHz. Per collocare l’energia di queste frequenze partiamo dallo spettro della luce visibile.

Spettro elettromagnetico, dalle onde radio a sinistra ai raggi gamma a destra. Fonte: wikipedia.org.

La luce va dal colore rosso al viola, aumentando l’energia delle onde verso il viola. A destra del viola iniziano le onde ad alta energia, tra cui i famosi UV (ultravioletti). Le onde UV sono una causa provata di ustione e tumori alla pelle, difatti i medici consigliano l’uso di creme protettive durante lunghe esposizioni al sole in estate. Spostandoci ancora più a destra entriamo nella porzione dei raggi X e gamma, legati alle radiazioni nucleari. Andando invece verso sinistra l’energia della radiazione diminuisce. Dopo la frequenza corrispondente al colore rosso inizia lo spettro dell’IR (infrarosso) e poi quello delle microonde. Molti strumenti di uso comune già sfruttano queste radiazioni, tra coi i termometri e le videocamere ad infrarossi ed i forni a microonde.

Il microonde è un elettrodomestico che è entrato da anni nelle nostre case e non abbiamo problemi ad usarlo, così come i termometri ad infrarossi, usati per i bambini o durante un controllo esteso della temperatura corporea, come è capitato negli aeroporti durante i controlli per il nuovo coronavirus. La nuova tecnologia quindi non andrà a sfruttare delle onde ad alta energia e non esiste alcuna evidenza riguardo la sua pericolosità nei confronti della nostra salute.

In chiusura mi preme ricordare che nella scienza non basta trovare una correlazione tra alcuni dati per essere certi del collegamento causa-effetto. C’è un enorme differenza tra causalità e casualità. Sul sito www.tylervigen.com si possono trovare molti dati che spiegano in modo molto chiaro il concetto. Per esempio, sembrerebbe esistere una correlazione tra il numero di persone affogate dopo essere cadute in una piscina ed il numero di film in cui appare l’attore Nicolas Cage. Un caso perfetto di come la correlazione è solo un caso e non uno la causa dell’altro.

Grafico della presunta correlazione tra il numero di fil in cui appare Nicolas Cage ed il numero di persone affogate dopo essere cadute in una piscina. Fonte: tylervigen.com.
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