Addio tamponi: il test per il Coronavirus si farà con la voce

Identificare i potenziali infetti di Coronavirus dalla scansione della voce: questa è la sfida (e l’obiettivo) di VoiceMed, una soluzione che permette di riconoscere le persone affette da COVID-19 grazie all’intelligenza artificiale.

In attesa dello sviluppo di un vaccino efficace, uno dei dati più utili ad approntare le misure necessarie a interrompere la diffusione del virus tra la popolazione è quella di individuare con rapidità le persone che possono essere affette dal virus senza saperlo, in modo da garantire la sicurezza di chi gli sta vicino.

Data la situazione attuale, soltanto una persona su 10.000 può essere effettivamente testata per la positività al Coronavirus, e questo causa insicurezza e problematiche legate alla mancanza di isolamento degli individui che possono rappresentare un pericolo per la comunità.

Come funziona VoiceMed

VoiceMed, che ha vinto Hack for Italy, l’hackathon in remoto contro il COVID-19, nella categoria Save lifes, promette di individuare gli affetti da virus corona attraverso una comparazione della voce: un software di riconoscimento vocale, affiancato da algoritmi di intelligenza artificiale, mette a confronto la voce registrata con quella di persone che hanno preso il coronavirus.

VoiceMed analisi

I vantaggi dell’adozione di questa tecnologia sono diversi: infatti non solo fornisce una diagnosi immediata, ma può essere utilizzata dovunque, che si abbia o meno a disposizione uno smartphone, quindi anche quando un paziente si presenta in ospedale e i medici hanno immediatamente bisogno di conoscere il suo stato di salute per mettere in atto le contromisure più adeguate.

Il sistema, che sembra essere in grado di monitorare l’intera popolazione, è infatti utilizzabile sia sotto forma di app sul nostro telefono, sia tramite linea fissa e web, registrando e inviando la propria voce attraverso il sito di VoiceMed.

La ricerca di marcatori vocali identificati in chi è affetto dalla patologia è alla base del funzionamento di VoiceMed. Il prossimo step, infatti, è quello di integrare la soluzione con le linee telefoniche governative per l’emergenza Corona e le istituzioni mediche a livello globale.

Affidabilità grazie al numero dei dati raccolti

Il successo della diagnosi dipende prevalentemente dalla quantità di dati raccolti. Un ampio numero di voci registrate, tanto di pazienti sani, quanto di quelli malati, permette infatti di ridurre drasticamente la percentuale di errore nella pre-diagnosi.

Per questo motivo, i creatori di VoiceMed invitano la popolazione ad aumentare questo database inviando la propria voce o i “colpi di tosse” attraverso gli strumenti messi a disposizione sul web, in modo da rendere i risultati quanto più accurati possibile.

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