Lavorare in totale sicurezza: è questo l’obiettivo delle soluzioni tecnologiche che le aziende stanno sviluppando per tornare alla normalità
L’epidemia di coronavirus, oltre a un gravissimo problema di salute pubblica, ha causato anche un deciso stop al mondo del lavoro, con pesanti conseguenze, a breve e a lungo termine, sull’economia dei Paesi coinvolti.
Nonostante gli sforzi per la creazione di un vaccino in grado di attenuare il rischio di ammalarsi, non conosciamo ancora quali saranno le misure adottate dalle aziende per consentire il normale svolgimento delle attività produttive all’interno degli ambienti di lavoro, né in quali tempi avrà inizio la cosiddetta “Fase 2“, durante la quale è previsto un graduale ritorno alla normalità.
Nasce quindi l’esigenza di sviluppare soluzioni concrete in grado di permettere alle persone di lavorare in sicurezza, senza esporsi al rischio di contagio rispettando le direttive di prevenzione.
Una parziale soluzione al problema può essere quella di monitorare gli spostamenti e le interazioni dei lavoratori all’interno degli spazi comuni, in modo da limitare il più possibile contatti e assembramenti.
Dotare gli impiegati di sensori di prossimità indossabili può facilmente consentire questo tracciamento, minimizzando i rischi e inviando messaggi di avvertimento quando si superano le distanze di sicurezza.

Braccialetti indossabili e analisi dei dati con sensori di prossimità
Il Gruppo Engineering, che coordina progetti nazionali e internazionali grazie a un team di 420 ricercatori e data scientist e a una rete di partner scientifici e universitari in tutta Europa, ha sviluppato una piattaforma integrata che analizza, monitora e prevede comportamenti a rischio del personale sul luogo di lavoro, intervenendo in tempo reale quando il sistema riscontra la possibilità di un problema.
Ogni lavoratore può essere dotato di un sensore di prossimità indossabile (un wearable proximity sensor), per esempio un braccialetto, che si relaziona con altri sensori disposti nelle vicinanze, scambiando informazioni. I dati raccolti vengono inviati a un server che monitora in tempo reale il rispetto delle distanze tra il personale.
Quando i sensori registrano che due o più persone hanno superato il limite di sicurezza in uno specifico intervallo di tempo, le avverte vibrando, oppure con un allarme sonoro o visivo, tramite l’accensione di led.
Analisi predittiva e minimizzazione del rischio
Incrociando e analizzando i dati, è possibile agire preventivamente per evitare i contatti, intervenendo prima che questi si verifichino.
Il beneficio si estende quindi all’individuazione dei comportamenti a rischio e dei possibili cluster di relazioni a rischio, tramite un’aggregazione assolutamente anonima dei dati.
Un passo in avanti verso la sicurezza dei posti di lavoro nei mesi post COVID-19 e anche nella direzione della digitalizzazione delle aziende e del mondo del lavoro.
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