Un nuovo robot sociale progettato per i bambini vuole contribuire a promuovere lo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo
La prima generazione di robot “sociali” per l’ambito domestico non ha avuto particolare successo.

Una serie di valutazioni legate ad aspetti sociologici hanno causato il fallimento di molti progetti, rendendo molto più impegnativo lo sviluppo in questo settore.
Non è necessariamente una cattiva notizia: qualunque azienda voglia impegnarsi nell’arduo compito di rendere un robot una “parte della famiglia” o un “migliore amico” deve averne sia la capacità tecnica, sia possedere le conoscenze emotive per abbattere la barriera di preoccupazioni legate a un ingresso troppo invasivo delle tecnologie intelligenti nelle nostre vite.
Moxie, un robot da compagnia per i bambini
Ora, una startup di robotica sociale chiamata Embodied sta lanciando un nuovo robot chiamato Moxie, uno strumento di compagnia per bambini dai 6 ai 9 anni.
Secondo Embodied, Moxie è “progettato per aiutare a promuovere lo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo attraverso l’apprendimento basato sul gioco di tutti i giorni”.
Per certi versi, è come tutti gli altri robot sociali che abbiamo visto in passato, ma in altri è abbastanza diverso, tanto da poter arrivare al successo, proprio ora che, a causa del distanziamento sociale, bambini e genitori hanno bisogno di un aiuto extra.
Secondo Paolo Pirjanian, il founder di Embodied, mentre l’applicazione più ovvia per un robot di assistenza domestica potrebbe sembrare la cura per gli anziani, aiutare i bambini con lo sviluppo socio-emotivo offre un impatto più immediato.
“I bambini sono molto rapidi nell’adottare le nuove tecnologie“, afferma Pirjanian, “e i disagi per i genitori di bambini con problematiche cognitive sono altissimi. Abbiamo iniziato a parlare con alcune famiglie ed è stato molto chiaro che avevano bisogno di aiuto“.
Moxie è stato progettato per aiutare tutti i bambini a migliorare le loro capacità socio-emotive e di comunicazione attraverso interazioni quotidiane relativamente brevi e, come per altri robot sociali, è importante tenere presente che le prestazioni variano a seconda dell’ambiente, del rumore, dell’illuminazione e così via.
A differenza di altri robot sociali destinati ai bambini, Moxie è specializzato in azioni specifiche piuttosto che cercare di essere una sorta di amico robot generalizzato (e inevitabilmente deludente).
I tempi di utilizzo del robot sociale
L’aspettativa è che i bambini interagiscano con Moxie circa una volta al giorno per 15-20 minuti, quando iniziano ad usarlo.
Per i successivi sei mesi, Embodied si aspetta che le interazioni avvengano da tre a cinque volte a settimana, che secondo l’azienda è ciò di cui si ha bisogno per avere un impatto misurabile sul bambino.
Vale la pena di notare che il robot fa rispettare i limiti di utilizzo, stancandosi e andando a dormire se il bambino cerca di interagire per troppo tempo in una volta sola.
La chiave per un interesse duraturo è fare in modo che ci sia sempre qualcosa di nuovo per tenere impegnati i ragazzi.
“I bambini ameranno il robot, ma poi possono anche perdere rapidamente l’interesse, e lo abbiamo visto accadere più e più volte“, ha affermato Pirjanian. “Embodied ha nello staff 20 persone che lavorano allo sviluppo di contenuti, compresi esperti in neuroscienze, psicologia e sviluppo infantile, e lavorano con un gruppo esterno di consulenti che rappresentano organizzazioni come Autism Speaks e la Rogers Foundation“.
“Ci stiamo concentrando su alcune tecniche particolari dello sviluppo dell’infanzia“, ha spiegato, “come strutturare le conversazioni in storie sociali che permettono al bambino di iniziare a riflettere su cosa significa gentilezza, cosa significa famiglia e questo genere di cose“.
Embodied ha infatti addestrato il robot sulle conversazioni con i bambini, lavorando con un centinaio di famiglie per più di un anno. I test hanno permesso all’azienda di individuare alcuni temi e argomenti comuni di cui il robot può parlare, come la scuola, gli amici, il bullismo, i medici e così via.
I robot sociali e la protezione della privacy dei bambini
Embodied prende molto sul serio anche la protezione dei dati: il 90% dell’elaborazione che avviene sul robot stesso, e le immagini delle telecamere rimangono non vengono trasmesse. Tutto ciò che arriva al cloud è reso anonimo da una password scelta da un genitore, quindi anche Embodied non è in grado di dire da dove provengano i dati.
Come vengono impiegati, quindi, i dati raccolti?
L’idea è quella di misurare continuamente come il bambino con cui lavora sta progredendo e di comunicare i risultati con un genitore attraverso l’app.
Embodied utilizza per questo una struttura consolidata nota come Vineland Adaptive Behavior Scale, e oltre a tenere un genitore aggiornato su come il bambino si comporta, Moxie utilizza queste metriche anche internamente per aiutarlo a prendere decisioni su come stimolare il bambino e quando, regolando il suo ritmo.
In generale, Moxie è abbastanza “resistente” ai capricci dei bambini, e può gestire i bambini che dicono cose come “non voglio aiutarti” o “non voglio parlarne” o “non voglio più condividere” attraverso un ciclo di ricompensa che combina le migliori pratiche sia della terapia per lo sviluppo dei bambini che dell’industria dei videogiochi.
Quanto costa Moxie
All’inizio, Moxie sarà disponibile gratuitamente attraverso un programma beta, in modo che Embodied possa ottenere un feedback da un gruppo più ampio di famiglie: l’obiettivo è quello di spedire i robot a tutti entro ottobre.
È possibile prenotare un Moxie con un pre-ordine rimborsabile di 50 dollari USA, sul prezzo totale di 1.500 dollari del robot, in cui è incluso un anno di contenuti. Al termine di questo periodo, ci sarà un costo di 60 dollari al mese.
Non si tratta di un costoso giocattolo: è uno strumento, e se è qualcosa di cui il bambino ha bisogno, o di cui potrebbe beneficiare, vale assolutamente il suo costo.