La procedura usa un nuovo materiale e costituisce un trattamento più efficace e definitivo per la cura dell’ernia del disco
La ricerca medica è sempre ricca di innovazioni. I ricercatori sviluppano sempre nuove tecniche e materiali per tutti i tipi di malattie. Oggi parliamo di una condizione medica debilitante e molto dolorosa, l’ernia del disco. La malattia si sviluppa quando un disco spinale posto tra due vertebre si danneggia. Il disco è fornato da una parte estarna nota come anulus e una sostanza riempitiva gelatinosa. Uno strappo dell’anulus causa la fuoriuscita del gel e il conseguente rigonfiamento ed irritazione dei nervi vicini.
Un team di ricerca, formato da scienziati italiani ed americani, ha sviluppato una nuova procedura che riempie e ripara contemporaneamente il disco danneggiato. La ricerca è stata coordinata dal Prof. Lawrence Bonassar presso la Cornell University, i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine. In primis, un gel a base di acido ialuronico viene iniettato nel disco, sostituendo il gel fuoriuscito dalla lesione. In seguito, lo strappo dell’anulus viene rivestito con un gel formato da collagene e riboflavina.
Il gel viene quindi irradiato con una luce ad alta intensita ed attiva la riboflavina. La molecola genera la ramificazione del collagene e solidifica il gel posto all’esterno. In seguito all’intervento le cellule dell’anulus si riproducono nel gel solidificato e lo sostituiscono gradualmente con il tessuto naturale. La procedura di riparazione dura circa 10 minuti ed è stata già testata con successo sulle pecore.