Curly, il robot campione di curling

Foto di Photo Mix da Pixabay.

La macchina è programmata per imparare dai lanci precedenti ed è riuscita a sconfiggere due campioni coreani professionisti


Il curling è uno sport salito alla ribalta in seguito alla trasmissione delle partite durante le olimpiadi invernali. La disciplina è tra le più difficili e precise ed impegna diversi anni gli atleti per affinare le loro capacità. Nel curling, il giocatore lancia una sfera di granito, detta stone, su una pista di ghiaccio e la indirizza verso la “casa”, una zona del campo opposta contrassegnata da tre anelli concentrici. La traiettoria della stone dipende dalla forza impressa, dalla rotazione ma anche dalla irregolarità della superficie di ghiaccio.

L’alta precisione richiesta e le variabili in gioco rendono molto difficile pensare ad un robot capace di imitare i giocatori fisici. Curly sorprendentemente ci riesce. Il robot è stato progettato da ricercatori afferenti alla Korea University, Seul, Il Berlin Institute of Technology e il Max Planck Institute for Informatics, Saarbrücken. I risultati sono stati riportati in un articolo pubblicato sulla rivista Science Robotics. Il robot è dotato di due telecamere poste su un’appendice estensibile che registrano la posizione delle stone sulla pista. Curly poi calcola la traiettoria e lancia la stone grazie ad un meccanismo di rilascio che permette anche di impostare la rotazione adatta.

Curly mentre lancia una stone su una pista di curling.

Per allenare il robot, i ricercatori hanno programmato un simulatore digitale che riproduce le partite, al posto di usare fisicamente Curly. La peculiarità di questo robot è che riesce a rispondere ad eventuali imprevisti ed imperfezioni adattando il suo modello matematico, così come il giocatore fisico adatta il suo movimento in funzione di osservazioni estemporanee. L’imperfezione rende quindi perfetto il software di Curly. Il team ha stimato come è possibile riprodurre 15-20 anni di allenamento professionistico in pochi minuti.

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