Perseverance: il Mars Rover delle nuove speranze è ora in azione

Missione ambiziosa dovrà svolgere il promettente rover americano, da poche ore atterrato sul suolo marziano. Quella di Perseverance può davvero rappresentare una svolta significativa nella storia dell’esplorazione di Marte.

OBIETTIVO DELLA MISSIONE
L’obiettivo vede un’accurata ricognizione in una delle zone più antiche del pianeta, attorno al cosiddetto cratere Jazero (45 km), bacino di un antichissimo lago che dominava quella porzione di territorio del pianeta circa 3,9 miliardi di anni fa: potrebbero essere rinvenute tracce
ancestrali di vita marziana, attraverso lo studio della geologia e del clima del pianeta.
Come ha affermato il capo del Direttorato delle Missioni scientifiche dell’agenzia spaziale americana, Thomas Zurbuchen, “Perseverance è il rover più ambizioso fra i robot della Nasa, il cui obiettivo scientifico è scoprire se su Marte ci sia mai stata vita.

Dunque, un agglomerato di know how della Nasa e della comunità scientifica mondiale, investiti per indagare a fondo il tema della vita marziana.

CHI E’ IL ROVER PERSEVERANCE?
Rover costruito dal laboratorio Nasa nel Sud della California ed è sotto la direzione di quest’ultimo che Perseverance svolgerà la missione. Il quinto robot a vedere e toccare il suolo ed i segreti del pianeta rosso e che ora sta già coadiuvando il fratello maggiore Curiosity, lanciato nel 2012 con la missione Mars Science Laboratory.
Per “antropormofizzare” Perseverance e per meglio definire la sua percezione nell’immaginario di chi lo ammira dal pianeta Terra, è stato creato anche in questo caso un profilo Twitter e che ha visto simpaticamente affermare dal “ricognitore” della Nasa: “Ciao mondo. Il mio primo sguardo sulla casa che abiterò per sempre.”

fonte immagine: https://twitter.com/nasapersevere

L’ATTERRAGGIO SUL PIANETA ROSSO
Complessa e piena di tensione per il direttivo della Nasa è stata però la delicata manovra da compiere durante l’ingresso nella superficie marziana (i famigerati 7 minuti), gestita unicamente dai sistemi di bordo di Perseverance e per frenare mediante appositi retrorazzi e altre sofisticate tecnologie, la velocità ipersonica dell’involucro prima della fase di atterraggio; un’operazione che, vista la distanza della Terra vede ancora impossibilitato un controllo remoto da parte dei tecnici. Ciò spiega l’emozione che dai laboratori hanno provato mentre monitoravano ed attendevano il fatidico atterraggio sul suolo, emozione che
inevitabilmente ha fatto scoppiare la classica lacrima dal viso, poi nascosta dalla mascherina. Un evento orgoglioso per la nostra specie che può incoraggiare tutti in questo momento e non solo i responsabili della missione.

LE CARATTERISTICHE DI PERSEVERANCE
Le dimensioni del robot sonda, sono simili a quelle di un fuoristrada a passo lungo ed è dotato delle stesse capacità dinamiche al fine di assorbire le asperità del terreno e percorrere chilometri nel “deserto rosso”, nonché di 6 ruote in alluminio più larghe rispetto a Curiosity e con un disegno diverso, ai fini di una migliore trazione. Il peso è di circa 1025 kg e la sua anima è in realtà formata da 3 unità robotiche, ma solo una è visibile e sarebbe il braccio esterno che succede la “testolina” del rover (la SuperCam). Durante i quasi 7 mesi di viaggio interplanetario, dalla Terra a Marte, Perseverance si è protetta con un grande guscio a campana, sigillato nella parte inferiore da uno scudo termico, che ha mantenuto il calore all’esterno della sonda, specialmente nella fase d’ingresso turbolento nell’atmosfera marziana.

fonte immagine: https://twitter.com/NASAPersevere

C’è inoltre Ingenuity con Perseverance, un “elicotterino” scout di appena 1.8 kg e sviluppato appositamente per la missione marziana, ma la cui azione si è limitata ad una rapida e preventiva visione del cratere e dell’area circostante la zona di ricognizione di Perseverance.

fonte immagine: indiatimes

Accrescere le possibilità di vita su Marte
Un’operazione che vede anche l’apporto costante di svariati paesi europei, tra cui l’Italia, con l’Agenzia Spaziale Italiana: terzo paese che più contribuisce all’operato dell’ESA.
Le prospettive e le aspettative di Perseverance sono dunque ampie e profonde: dati e immagini dal carattere scientifico innovativo e storico allo stesso tempo, dovrebbero esser scovati dalla nostra sonda terrestre, che fino al 2030 vivrà su Marte, per poi rientrare a casa e portare con sè
tutto ciò che ha documentato e raccolto ed aumentare così le conoscenze terrestri sul passato, presente e futuro del tanto desiderato pianeta rosso, sperando che il turismo spaziale e nuove possibilità di vita possano davvero concretizzarsi in questa direzione.

Autore: Francesco Carleo

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