La missione di Wolffia è diminuire l’impatto ambientale dei rifiuti delle lavorazioni di materiali compositi di aziende e imprese produttive
Si consideri, che questi tipi di materiali, caratterizzati principalmente da resine termoindurenti, sono smaltiti all’interno delle discariche, con metodi che prevedono l’interramento. Tale metodo comporta non solo il riempimento di spazi che vengono sottratti ad altri impieghi (agricoltura, allevamento, rimboschimento, ecc…), ma anche una pericolosità per la salute e l’ambiente, in quanto tali rifiuti rilasciano composti volatili organici (VOC), pericolosi inquinanti (HAP) e composti odorosi che possono liberarsi sia in atmosfera, sia nelle acque sotterranee, contribuendo all’incremento dell’effetto serra. L’aumento della produzione di questi materiali influisce direttamente sulle preoccupazioni ambientali. Si consideri che Boeing e Airbus generano ogni anno fino a 450 t di rifiuti prepreg in fibra di carbonio curati e non curati per ogni anno dalla produzione del velivolo Boing787 e dell’Airbus A350 XWB. Inoltre, se si include anche la catena di approvvigionamento per questi aerei, il totale dei rifiuti arriva 1800t/anno. Considerando questi dati, il riuso (o il riciclo) o il riuso di questi materiali diventa una necessità.
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Wolffia: la nascita dell’idea e il suo sviluppo
La storia di Wolffia inizia quando due ricercatrici, durante una visita nello stabilimento di un produttore aeronautico, hanno trovato molti sfridi in attesa di essere smaltiti, vista l’alta qualità dei componenti esse chiesero se ci fosse la possibilità di prenderne qualcuno per effettuare dei test all’Università. La risposta del proprietario: “potete prenderne quanti ne volete, per noi è un rifiuto” ha fatto nascere, nella mente delle ricercatrici, la domanda: “quanto materiale composito di alta qualità, già testato, certificato e pronto all’uso, viene smaltito ogni giorno?”. Così nasce l’idea di creare un Network di Economia Circolare. Oggi Wolffia ha un TRL 7, la piattaforma è online e pronta per l’avvio dello shop. Essa offre molti servizi come:
- ritiro e consegna del materiale in forma anonima,
- valutazione della Carbon Footprint allo scopo di certificare il risparmio di emissioni di CO2,
- consulenza tecnica al fine di verificare l’idoneità del materiale in specifiche applicazioni,
- forum ed eventi online in cui verranno discussi aspetti riguardanti l’economia circolare.
La vera innovazione di Wolffia è quella di aver creato un canale di smaltimento nuovo per i materiali compositi a cui nessuna grande azienda manifatturiera che lavora con questo tipo di materiali poteva avere accesso.
La piattaforma che verrà realizzata permetterà quindi di creare un network di scambio di materiali, sfruttando la tecnologia cloud, gestione big data e magazzino intelligente. L’idea tecnologica innovativa consiste nella creazione di una tecnologia di controllo in remoto/interattivo basata sull’integrazione di tecnologie di controllo produzione, caratteristiche dell’Industria 4.0. L’obiettivo è permettere di:
- Gestire con efficacia l’afflusso di tutti i materiali, la loro catalogazione ed il controllo delle spedizioni, minimizzando le attese dei clienti fornendo una stima sulla data di esaurimento delle scorte e quella di nuova disponibilità.
- Ottimizzare il processo di scambio del materiale integrando lo sviluppo di sistemi che permettano la gestione del tragitto più efficiente da parte dei corrieri, al fine di ottimizzare i percorsi integrando ritiri e consegne a seconda delle opportunità geografiche in modo da ridurre i consumi di carburante e quindi ridurre sia i costi che l’inquinamento di CO2.
- Produrre delle statistiche sui risultati dello smaltimento dei materiali compositi (tipologia, quantità, stato di lavorazione) e stime riguardanti i benefici effetti derivanti dalla riduzione del loro impatto ambientale nel tempo per entrare in collaborazione con il ministero dell’ambiente ed altri enti coinvolti nello sviluppo di tecnologie ecosostenibili.
Per fare ciò si è pensato al seguente sistema intelligente integrato, progettato per rendere più veloci e sicure tutte le operazioni di prelievo, di trasporto e di deposito. Si potrà quindi usare un sistema web-based per gestire e controllare i processi logistici dei depositi degli sfridi/scarti, dei piani di distribuzione e del monitoraggio real-time del materiale. Inoltre, tramite l’addestramento di una rete neurale, utilizzando tutti i dati raccolti dalle schede tecniche e test effettuati sui materiali, sarà possibile creare un algoritmo capace di guidare l’acquisto del cliente in maniera autonoma e capace di identificare il tipo di prodotto migliore per ogni specifico tipo di applicazione richiesta. Tale algoritmo sarà inoltre capace di migliorarsi all’aumentare dei dati introdotti e sarà capace di indirizzare le future ricerche in campo tecnologico, restituendo dati veritieri sui materiali con maggiori difficoltà ad essere riutilizzati rispetto ad altri.
L’obiettivo è quello di reimpiegare tutti gli sfridi dei clienti erogatori rimuovendoli dai rifiuti e divenire un rivenditore ufficiale ed accreditato per gli acquisti dei clienti acquirenti. Si consideri che la quantità di prepreg di materiale composito classificato come rifiuto in un singolo stabilimento di un produttore aeronautico può arrivare anche a 117 tonnellate. Questo materiale è non curato e non scaduto per altre applicazioni e perciò può essere completamente riutilizzato! Reimmettendolo sul mercato come materia prima seconda si produrrà un risparmio di energia tra 3 e 9.5 Giga Watt ed un considerevole risparmio economico sulla produzione di nuove materie prime.
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