Respirare su Marte? Sempre più probabile grazie alla NASA

Il sogno di vivere sul pianeta rosso diventa sempre più reale, si potrà respirare su Marte?

Ossigeno su Marte: 2 chili all’ora risultato già raggiunto

La missione su Marte non conosce pause e non smette di aggiungere record e proporsi obiettivi che prima o poi consegue con successo. Dell’aprile 2021 è infatti l’ultima sensazionale notizia dell’estrazione di ossigeno respirabile dall’atmosfera di Marte da parte della NASA, esattamente cinque grammi; ma è nel 2022 che lo stesso ente americano di ricerca aerospaziale e spaziale, ha dichiarato di essere a un passo dal completamente del progetto di un generatore d’ossigeno che darà una svolta all’avventura umana sul pianeta rosso. Un sistema già in uso dalla NASA che ha lo scopo di misurare la purezza dell’ossigeno su Marte esiste già ed è conosciuto come MOXIE o meglio come Mars Oxygen ISRU Experiment. Ma ciò che la NASA sta cercando di fare è massimizzare e migliorare di dieci volte l’efficienza del sistema installato sul rover Perseverance, grazie anche a contributi preziosi di altri istituti scientifici. Il sistema innovativo denominato TSSD, arriva infatti grazie al valido intervento dell’Università Statale dell’Arizona nella persona di Ivan Ermanoski del 25 febbraio, e si basa su un approccio termodinamico, volto alla sostenibilità energetica. Spiega infatti il ricercatore serbo Ermanoski, che il processo dell’estrazione di ossigeno dall’atmosfera di Marte sarebbe 10 volte più efficiente di quello che prevede la divisione del diossido di carbonio.

Sarà possibile respirare su Marte?

Generare ossigeno con l’approccio proposto dall’Università dell’Arizona dovrebbe quindi essere più efficace del MOXIE, che attualmente ha parametri di efficienza comunque non male. L’attuale sistema che ha già dato un primo ottimo risultato nell’aprile 2021 estraendo cinque grammi di ossigeno dall’atmosfera di Marte, secondo le stime della NASA sarebbe in grado di produrre due libbre di ossigeno su Marte all’ora, il che vorrebbe dire 0,84 kg per persona al giorno, condizione necessaria per la vita su Marte. Il sistema MOXIE richiede 30 kW per estrarre l’ossigeno, mentre il TSSD dati alla mano richiede solo 4 kW, oltre l’85% in meno. Le altre grandi caratteristiche del TSSD rispetto al MOXIE sono la longevità, la flessibilità e la velocità. Il TSSD consiste in un processo che si attiva in pochi minuti, mentre per il MOXIE si parla di ore, inoltre il processo progettato dall’Università dell’Arizona è molto meno suscettibile al deposito di carbonio rispetto al sistema attualmente utilizzato dalla NASA.

Il pianeta rosso ha un fascino senza tempo, e non è un segreto che la NASA ne ha fatto un “obiettivo” di ricerca per diversi decenni, intervenendo in modo decisivo nell’agosto 2012 con il rover Curiosity calato all’interno del cratere marziano Gale per scoprire se ci fosse acqua e vita su Marte. Il pianeta rosso è il più simile alla Terra, nonostante temperature più fredde, e una dimensione totale che è praticamente la metà del nostro pianeta, ha quattro stagioni (anche se con caratteristiche peculiari diverse dalle nostre), ha un giorno di poco più di 24 ore, e anche l’inclinazione dell’asse di rotazione ha in comune con la Terra. Insomma, la domanda che ha sempre ossessionato l’umanità è se c’è vita su Marte, e se è possibile respirare su Marte, ma quello che forse interessa direttamente la NASA è, guardando Marte, poter immaginare come potrebbe diventare la Terra. Infatti, che ci sia stata acqua su Marte in passato, è quasi fuori discussione, certo. I numerosi solchi nella superficie marziana che suggeriscono fiumi e laghi, sono oggetto di continue ricerche da parte dell’agenzia americana. La NASA sta lentamente fornendo risposte a queste domande e se dal 1960 ci sono state 49 missioni organizzate da nove nazioni diverse sul pianeta rosso, una o più ragioni ci saranno.

Se e quando sarà possibile respirare su Marte, la NASA lo scoprirà presto, nel frattempo arrivare all’estrazione dell’ossigeno direttamente dall’atmosfera di Marte e averne già studiato il miglioramento è qualcosa che ci fa pensare che il traguardo sia molto vicino.

Autore: Ruocco Guglielmo Maria

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