Non saremo ancora ai livelli di Star Trek, ma di sicuro siamo agli albori dell’epoca delle armi laser.
La prima ad entrare in funzione ufficialmente nel 2021 si chiama Helios, ed è un sistema d’arma ideato e prodotto dall’americana Lockheed Martin. La casa, già papà della tecnologia stealth con la creazione dei primi caccia-bombardieri F-117 e F-35, dotati di tecnologia a bassa emissione di frequenze radar, ha annunciato l’accordo con la Marina Usa.
Saranno due i sistemi Helios a disposizione della Us Navy: il primo sistema sarà installato nella base militare di White Sands, nel New Mexico e servirà esclusivamente per le fasi di test a terra; il secondo sarà portato a bordo di un cacciatorpediniere appartenente alla Flotta del Pacifico. Affiancherà il sistema Aegis, il sistema d’arma integrato prodotto per unità della Marina proprio dalla Lockheed.
Le funzioni del nuovo ed avveniristico sistema saranno triplici:
- L’arma laser ad alta energia, ovvero un laser a fibra ad alta energia che avrà lo scopo primario di bruciare, attraverso una enorme concentrazione di energia termica, obiettivi che vanno dalle piccole imbarcazioni a velivoli senza equipaggio o droni. Helios sfrutta le componenti tecnologiche derivanti da progetti interni di ricerca e sviluppo, tra cui il sistema Athena e il laser Aladin, creando un’arma complessa, che avrà tuttavia bisogno di tutta la tecnologia possibile anche per quanto riguarda i sistemi di raffreddamento e la sicurezza degli equipaggi preposti. E non si parla solo di droni o di mezzi leggeri, poiché Helios, rispetto ai prototipi precedenti, è progettato anche per contrastare veicoli più grandi e veloci.
- Intelligence, surveillance and reconnaissance ovvero il sistema ISR di Intelligence, sorveglianza e ricognizione sarà di quelli iperaffidabili, in grado di utilizzare la tecnologia laser anche per l’acquisizione di informazioni a lungo raggio e di supporto per i sistemi Aegis.
- Infine, capacità di non poco conto, Helios avrà anche la cruciale funzione di accecamento del sistema ISR e di navigazione dei droni in funzione anti-Uas (Unmanned Aircraft Systems, i veicoli aerei a guida in remoto). Un modo, per così dire, gentile per disabilitare le azioni di spionaggio o di ricognizione di Paesi di forze straniere senza sfociare in un’aggressione diretta, evitando incidenti internazionali.
Infine le dolenti note per l’Us Navy: il costo. Il contratto di fornitura con la Lockheed Martin è pari a 150 milioni di dollari, con opzioni fino a 942,8 milioni di dollari solo per la fornitura dei due sistemi. Inutile immaginare i proventi dell’azienda in caso di una produzione più massiva per le altre unità presenti nelle diverse flotte dislocate nell’Atlantico e nel Mediterraneo.
“Il programma Helios è il primo del suo genere e riunisce armi laser, ISR a lungo raggio e funzionalità contro-UAS, aumentando drasticamente la consapevolezza situazionale e le opzioni di difesa stratificata disponibili per la Marina USA – ha affermato Michael Evans, vice presidente e direttore generale di Integrated Warfare Systems and Sensors – Questo è un vero sistema di capacità, e siamo onorati che la Marina abbia affidato a Lockheed Martin la possibilità di mettere in campo questi robusti sistemi nella flotta”.