Ridurre l’anidride carbonica con l’acqua, un sogno quasi realtà

Greenion è un’interessante tecnologia che utilizza l’acqua ionizzata per ridurre l’anidride carbonica a bicarbonato ed potrebbe essere applicato dalle auto alle fabbriche

La scoperta di un metodo di riduzione dell’anidride carbonica è il Santo Gral della scienza, un obiettivo ancora lontano dall’essere raggiunto con risultati soddisfacenti. Il problema principale è l’incredibile stabilità della CO2 e la conseguente difficoltà ad operare trasformazioni chimiche. Tra le diverse proposte presenti in campo internazionale, oggi descriviamo un approccio un po’ diverso dal solito che arriva dall’Ungheria, ossia la riduzione della CO2 attraverso l’acqua.

Come funziona

Il progetto Greenion adotta una metodologia brevettata dall’ungherese Ferenc Meszaros in sistemi che si possono applicare ovunque, in coda all’impianto di scarico delle auto, nelle industrie, o anche lontano da centri industrializzati, in combinazione con campi di celle solari o turbine eoliche. L’acqua spontaneamente da autoprotolisi, ossia reagisce con se stessa producendo ioni H3O+ e OH, in quantità però molto basse, circa 100 nanomolari. Se si fa percorrere l’acqua da elettricità ad un voltaggio appropriato, si può favorire la reazione di autoprotolisi, arricchendo l’acqua di uno ione o dell’altro ione, riuscendo ad ottenere valori di acidità fino ad un pH di 11. L’acqua alcalina (ricca cioè di ioni OH) ottenuta si fa reagire col gas ricco di CO2 e si ottengono come prodotti le specie ridotte dell’anidride, lo ione idrogenocarbonato HCO3 (comunemente noto come bicarbonato) e lo ione carbonato CO32-. Per aumentare le prestazioni, la sfera o il cilindro dove avviene la reazione è composto di materiali specifici o rivestito da una patina di Titanio o di diossido di titanio. Il metallo, come il suo ossido, fungono da catalizzatori indirizzando l’energia elettrica sotto forma di elettroni verso la superficie a contatto con l’acqua e la CO2, rendendo più veloce la reazione di riduzione.

L’inventore Ferenc Meszaros. Foto: www.greenion.org

Dove può essere applicata?

Questa nuova tecnologia ha bisogno soltanto di una fonte d’acqua e una fonte di elettricità, quindi può essere applicata ovunque, in più i prodotti della riduzione della CO2 (il bicarbonato e il carbonato) sono molecole molto stabili che hanno un impatto ambientale molto basso. Per esempio, una grande fabbrica potrebbe trattare la CO2 presente nei gas di scarico appena viene prodotta, trasformandola in bicarbonato. Il bicarbonati può successivamente essere sia depositato sia rilasciato in mare, avendo un impatto ambientale pressoché nullo.

Impatto sui trasporti

Un’ulteriore applicazione riguarda il mercato automobilistico, sempre più attento all’aspetto dell’efficienza dei sistemi catalitici per i gas di scarico. I primi prototipi basati sulla chimica di Greenion riescono a diminuire la CO2 emessa nei gas di scarico, condensando il gas esausto che contiene acqua direttamente nel catalizzatore. Il sistema genera e ionizza acqua e quindi non ha bisogno di essere ricaricato. L’unico inconveniente sono le dimensioni del sistema, ancora troppo grandi ed invadenti, ma d’altronde, stiamo pur sempre cercando il Santo Gral.

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