A Piegaro nasce la prima “foresta parlante” collegata all’IOT

A Piegaro, in provincia di Perugia, è nata la prima “foresta parlante” in gli alberi comunicano tra di loro grazie a speciali sensori IOT alimentati da pannelli fotovoltaici.

Anche gli alberi parlano. Per il momento, però, soltanto quelli del bosco di Piegaro. In questo frazione del comune di Città della Pieve (provincia di Perugia) è nata la prima foresta interattiva che parla e suona. Il progetto è stato realizzato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) ed è la prima applicazione dell’Internet of Things (IOT) al mondo vegetale. Grazie all’IOT, gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Così, ad esempio, le sveglie suonano prima in caso di traffico o i vasetti delle medicine ci inviano uno notifica sullo smartphone se dimentichiamo di prendere un farmaco. Nel bosco di Piegaro, l’IOT è stato applicato agli alberi. Il risultato è una vera e propria foresta parlante. In pratica, su trenta alberi sentinella di diverse specie sono stati installati speciali sensori alimentati con pannelli fotovoltaici. Questi dispositivi sono in grado di rilevare parametri eco-fisiologici (luce, bande di colore, lunghezza d’onda, acqua trasportata alla pianta, accrescimento diametrale dell’albero e misura dello stoccaggio di carbonio) e comunicarli in tempo reale al centro di controllo. Il progetto ha preso il nome di “Trace -Talking tree” e ha l’obiettivo di controllare il patrimonio boschivo e migliorare le capacità di monitoraggio ambientale grazie alle nuove tecnologie.

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La foresta parlante di Piegaro

alberi parlanti dispositivo internet cose
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I “talking trees” (alberi parlanti) che popolano la foresta parlante di Piegaro sono stati immaginati dal professor Riccardo Valentini, membro del Cmcc insignito nel 2007 del Premio Nobel per la pace insieme ad altri scienziati del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc). “Nelle attuali condizioni di fragilità in cui vertono gli ecosistemi terrestri a causa dei cambiamenti climatici, la gestione e la certificazione delle foreste svolgono un ruolo sempre più importante”, ha spiegato il professor Valentini. La foresta di Piegaro ha anche ottenuto una certificazione del Pefc (Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di certificazione forestale) per l’innovazione tecnologica e la gestione sostenibile degli alberi attraverso l’internet delle cose. “Integrando e installando tecnologie IOT di ultima generazione in una rete di monitoraggio su piccola scala nel bosco di Piegaro, intendiamo dimostrare e promuovere l’utilità di questa tecnologia anche per la certificazione forestale così da diffonderla rapidamente su larga scala e con costi contenuti”, ha detto Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia.

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