Ecco la plastica riciclabile all’infinito

Foto di RitaE da Pixabay

Il nuovo materiale si può riutilizzare senza limiti come il vetro ed è di origine biologica, abbattendo al minimo l’impatto sull’inquinamento

Inquinamento dei mari, contaminazione da microplastiche e surriscaldamento globale costituiscono i problemi maggiori del nostro millennio e sono strettamente collegati. I materiali plastici dominano il mercato dell’imballaggio e del settore alimentare grazie alle proprietà chimiche e fisiche. Le plastiche comuni sono chimicamente inerti ed assicurano il mantenimento della qualità degli alimenti. Le proprietà fisiche invece possono essere molto diverse ed adattarsi agli utilizzi specifici, andando da un elastomero ad una plastica molto dura e resistente. Il problema principale è la difficoltà ( o in alcuni casi l’impossibilità) nel riciclare alcuni tipi di plastica.

Una nuova ricerca internazionale ha presentato un nuovo materiale che potrebbe risolvere tutti questi problemi in un attimo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances, lo studio ha coinvolto ricercatori della Colorado State University, College of Chemistry and Molecular Engineering e King Abdullah University of Science and Technology. Gli scenzati hanno studiato a lungo le proprietà di una molecola biologica a base di acido carbossilico olefinico. La molecola funziona da mattone fondamentale delle catene (monomero) e reagisce fornendo l’innovativo materiale finale chiamato PBTL.

Il PBTL ha mostrato qualità uguali a quelle delle plastiche tradizionali. Il grande vantaggio risiede nella possibilità di riciclo. Trattando il PBTL con un catalizzatore specifico a temperatura ambiente, si ottiene nuovamente in monomero di partenza che si può riciclare per produrre nuovi oggetti plastici. Grazie a questa particolare proprietà, il numero di riutilizzi del PBTL è praticamente infinito, un po’ come il vetro che può essere fuso e rimodellato senza limiti di utilizzo. Il nuovo materiale ha anche origine biologica quindi rallenterebbe contemporaneamente i problemi relativi allo sfruttamento del petrolio, all’aumento di rifiuti ed all’immissione di nuovo materiale nella natura.

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