High-temperature resistant cellulose bioplastic

La nuova bioplastica resiste alle alte temperature meglio delle rivali. Fonte: JAIST

Il nuovo materiale, sviluppato in collaborazione tra due università giapponesi, è totalmente biologico e ha la maggiore resistenza alle altissime temperature tra le bioplastiche

L’industria mondiale si muove sempre più verso una filosofia ecologica. L’obiettivo, posto anche dagli accordi internazioniali, è ridurre a zero entro il 2050 l’utilizzo dei combustibili fossili in favore di fonti rinnovabili ed ecologici. Una grande percentuale del discorso riguarda direttamente la produzione di materie plastiche, le cui componenti base derivano dai prodotto di raffinazione del petrolio. Diverse bioplastiche sono già utilizzate ma presentano dei difetti tra proprietà fisiche e chimiche. Una tra queste e la scarsa resistenza al caolre ed alla fiamma. Ciò limita di molto il loro possibile utilizzo su larga scala e la loro diffusione.

Un team di ricerca giapponese, che vede protagonisti ricercatori della University of Tokyo e del Japan Advanced Institute of Science and Technology, ha presentato un’interessantissima bioplastica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Advanced Sustainable System. La plastica biologica è prodotta a partire da una biomassa a base di cellulosa, la stessa largamente sfruttata per ottenere carta e cartone. Le principali componenti sono cellulosa, emicellulosa e lignina, tre polimeri naturali che rappresentano il 90% del materiale di cui è fatto il legno.

I ricercatori hanno sfruttato due particolari molecole aromatiche per legare tra di loro le diverse catene di cellulose, mimando idealmente il processo di vulcanizazzione della plastica per pneumatici. Il risultato è una bioplastica che resiste a temperature fino a 740°C, risultato mai raggiunto prima. La bioplastica ha bassa densità, paragonabile a quelle del Kevlar, Kapton e Zylon. Le due proprietà rendono il nuovo polimero idoneo a sostituire molte componenti usate in impianti complessi sensibili al peso, come i motori per le macchine elettriche. la bioplastica può essere sfruttata anche come isolante termoresistente per creare device elettrici ad alta prestazione. La scoperta apre le porte ad una nuova era scientifica per i materiali leggeri e ad una società più sostenibie.

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