Addio Stanley Cohen: il premio Nobel per la Medicina è morto a 97 anni

Il biochimico Stanley Cohen è morto in una casa di riposo di Nashville, nel Tennessee: nel 1986 vinse il Premio Nobel per la Medicina insieme a Rita Levi Montalcini.

Addio Stanley Cohen. Il biochimico statunitense si è spento oggi all’età di 97 anni in una casa di riposo di Nashville, nello stato americano del Tennessee. Lo scienziato era malato e da tempo si era ritirato a vita privata dopo una lunga carriera dedicata alla ricerca nel campo della biochimica. Nato a New York il 17 novembre 1922, Cohen aveva iniziato la sua carriera da ricercatore alla Washington University. Fin da subito aveva focalizzato la sua attenzione sui fattori di crescita (growth factor) vale a dire le proteine capaci di stimolare la proliferazione e il differenziamento cellulare oltreché prevenire l’apoptosi. A partire dal 1952, Cohen iniziò a collaborare con la scienziata italiana Rita Levi Montalcini. L’anno successivo, i due riuscirono a isolare il fattore di crescita delle fibre nervose (Nerve growth factor, in sigla NGF). Si tratta di una piccola proteina segnale coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati e composta da due unità di 118 aminoacidi. L’NGF indirizza e regola la crescita degli assoni, tramite meccanismi di segnalazione cellulare, è inoltre prodotta nei momenti rigenerativi e per questo è molto utile nelle prime fasi dello sviluppo embrionale permettendo la creazione del cervello. È studiata ancora oggi per trovare la cura ad alcune delle più gravi malattie che colpiscono il sistema nervoso, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e il morbo di Alzheimer.

Stanley Cohen e Rita Levi Montalcini durante la cerimonia di consegna del Premio Nobel nel 1986

Stanley Cohen: le motivazioni del Nobel per la Medicina

Per oltre trent’anni, Cohen e Montalcini approfondirono gli studi su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d’azione. Proprio per i risultati raggiunti in questo ambito, i due furono insigniti del Premio Nobel per la Medicina nel 1986. Nella motivazione del Premio si legge: «La scoperta del NGF all’inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo». A Cohen si deve anche la scoperta di un secondo fattore di crescita, quello dei tessuti epidermici (Epidermal growth factor, in sigla EGF). Lo scienziato americano è stato infatti il primo ad isolare in forma pura il fattore di crescita dell’epidermide. Ciò ha permesso di far luce sui processi alla base delle interazioni fra i fattori di crescita e i loro recettori sulla superficie delle cellule.

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