Coronavirus: a Taiwan il “recinto elettronico” per gli abitanti in quarantena

Il Dipartimento di Cyber Security di Taiwan utilizzerà i dati GPS degli smartphone per controllare che gli abitanti rispettino la quarantena imposta dal Coronavirus.

Come assicurarsi che gli abitanti rispettino le misure restrittive imposte dalle autorità pubbliche? La domanda è molto calda in queste ore. Dall’Europa all’America, molti governi hanno imposto la quarantena ai propri cittadini ma stanno riscontrando enormi difficoltà nell’applicare le ordinanze. In Italia, ad esempio, nelle zone più colpite dal Coronavirus è stato schierato addirittura l’esercito e anche negli USA Donald Trump ha convocato la Guardia Nazionale per difendere la quarantena. A Taiwan, invece, il Governo ha deciso di combattere il Coronavirus facendo ricorso alla tecnologia. Il Dipartimento di Cyber Security del paese asiatico ha infatti predisposto (in tempi da record) un vero e proprio “recinto elettronico”. Si tratta di un sistema smart che monitora gli spostamenti degli abitanti attraverso il GPS degli smartphone. Il sistema sfrutta la geo-localizzazione: le Autorità possono accedere ai dati del telefono cellulare di ogni cittadino per scoprire dove si trova. E ovviamente punire con una multa di oltre 30mila dollari chi viola la quarantena mettendo a repentaglio la sua salute e quella degli altri.

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Taiwan: come funziona il recinto elettronico contro il Coronavirus

Le maglie di questo recinto elettronico contro il Coronavirus sono molto strette e a prova di inganno. Per beffare il sistema non basta spegnere il telefono o lasciare lo smartphone a casa mentre si va a fare jogging al parco. Le autorità di Taiwan possono telefonare ogni cittadino in quarantena in qualsiasi momento della giornata, anche due volte ogni giorno. Se nessuno risponde o il telefono risulta staccato, immediatamente la polizia raggiunge l’abitazione del “furbacchione” e verifica il motivo per cui non è reperibile. Grazie a questo recinto elettronico, il governo di Taiwan intende “impedire alle persone di correre in giro e diffondere l’infezione da Coronavirus” ha dichiarato alla Reuters Jyan Hong-wei, capo del Dipartimento di Cyber Security di Taiwan. A prescindere dalla sua efficacia, la soluzione adottata a Taiwan solleva molti dubbi e interrogativi, a cominciare dalla questione della privacy. Il governo si è “giustificato” dicendo che si tratta di una misura eccezionale per far fronte ad una situazione eccezionale: i casi accertati di Coronavirus a Taiwan sono ancora pochi (108, secondo la Reuters) ma l’epidemia potrebbe avere un impatto devastante sul delicato equilibrio sociale dell’isola.

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