Ricercatori del MIT ricostruiscono il “suono” del Coronavirus

Un team del MIT ha costruito una partitura musicale assegnando ad ogni componente chimica del Coronavirus un suono ben preciso

Che suono ha il Coronavirus? La domanda può sembrare assurda ma è ciò che si sono chiesti alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle più autorevoli università d’Oltreoceano. Il team è impegnato nello studio del Covid-19 e ha deciso di analizzare il virus a partire da un punto di vista inconsueto. Quello musicale. A ciascun amminoacido che compone la struttura del Coronavirus, i ricercatori hanno assegnato una nota musicale. La partitura così ottenuta è stata successivamente eseguita con flauti e strumenti a corde. Il risultato è “Viral Counterpoint of the Coronavirus Spike Protein”, una vera e propria sinfonia che “traduce” in suoni la struttura molecolare del Coronavirus. La ricerca del MIT è stata pubblicata su ScienceMAG ed ha destato grande curiosità all’interno della comunità scientifica internazionale.

Viral Counterpoint of the Coronavirus Spike Protein (2019-nCoV) by Markus J. Buehler

Coronavirus: ricercatori del MIT ricostruiscono il suono del virus

Secondo gli autori della ricerca, questa “musica” potrebbe aiutare nello studio della struttura del Coronavirus e nell’individuazione di eventuali “punti deboli” da aggredire con farmaci e terapie immunitarie. Il formato musicale potrebbe aiutare gli scienziati a trovare siti sulla proteina in cui gli anticorpi o i farmaci potrebbero essere in grado di legare semplicemente cercando specifiche sequenze musicali che corrispondono a questi siti. Questo metodo poco convenzionale, dicono i ricercatori, “è più veloce e più intuitivo dei metodi convenzionali usati per studiare le proteine, come la modellazione molecolare. Confrontando la sequenza musicale della proteina del picco con un ampio database di altre proteine sonificate, un giorno potrebbe essere possibile trovarne una che si attacchi al picco, impedendo al virus di infettare una cellula”. In una mobilitazione globale contro il Coronavirus, anche la musica è chiamata a fare la sua parte.

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