I ricercatori della Northern Illinois University hanno creato un cuscino capace di eliminare il rumore di chi russa generando onde sonore di uguale ampiezza.
Il marito che parla nel sonno o la fidanzata che ti russa nelle orecchie non saranno più un problema! Per garantire notti tranquille a tutti, un team di ricercatori della Northern Illinois University hanno ideato e costruito un cuscino in grado di eliminare il rumore, anche quello di chi russa. Il prototipo utilizza gli stessi sistemi di riduzione del rumore (Active Noise Control) che si trovano nelle cuffie per la musica di alto livello. All’interno del cuscino, infatti, è presente un sistema di cancellazione del rumore composto da un microfono principale, due microfoni “di errore” e un filtro adattivo. Il microfono principale rileva il rumore prodotto da chi russa (anche se il suono non supera i 30 decibel) mentre i due microfoni di errore catturano tutti gli altri rumori ambientali. Una volta rilevato il livello di inquinamento acustico, il microfono adattivo crea un segnale anti-rumore attraverso onde sonore della stessa lunghezza del suono rilevato. Il segnale viene poi riprodotto attraverso due altoparlanti posizionati proprio all’interno del cuscino.
Potrebbe interessarti anche —> JBL lancia le cuffie ad energia solare con batteria “illimitata”
Il cucino che “elimina” il rumore di chi russa
Ed è qui la vera novità. Finora, i sistemi di cancellazione del rumore venivano montati all’interno della testata del letto o nelle lenzuola e spesso risultavano poco efficaci (perché lontani dalle orecchie di chi dorme). Installando il dispositivo direttamente nel cuscino, invece, si ottengono prestazioni di gran lunga migliori. Nei test finora effettuati, il sistema ha registrato riduzioni del rumore di 31 decibel nell’orecchio destro e 30 nel sinistro. Nelle stesse condizioni, il posizionamento sulla testata ha prodotto riduzioni di rumore di “appena” 22 e 21 decibel. Oltre ad essere più efficace, il cuscino anti-rumore è anche intelligente. I ricercatori della Northern Illinois University hanno sviluppato anche un algoritmo adattivo che rileva le variazioni di intensità dei rumori (anche durante una stessa notte, in alcuni momenti russiamo di più, in altri di meno: dipende molto dalla fase del sonno e dalla posizione in cui si dorme) e modifica automaticamente il segnale anti-rumore. Il sonno è assicurato!
Potrebbe interessarti anche —> Amazon, via al progetto del primo wearable rivale di AirPods e Galaxy Buds