Videochiamata criptata: in Italia la prima comunicazione quantistica

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E’ stato un successo il primo tentativo di comunicazione quantistica attraverso una videochiamata criptata: sarà il futuro dell’informazione?

Il primo esperimento è stato un successo. Durante la cerimonia finale dell’EuroScience Open Forum 2020 di Trieste, ha avuto luogo la prima comunicazione criptata in fibra ottica con tecnologia quantistica italiana. L’esperimento è stato condotto dal gruppo di “Comunicazioni Quantistiche” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). I due interlocutori sono stati il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il rettore dell’Università di Trieste Roberto di Lenarda. Il test rientra nel progetto Quantum FVG, gestito e coordinato dall’Università degli Studi di Trieste, con la collaborazione di LightNet e Cnr-Ino. L’obiettivo è realizzare una rete regionale di comunicazione quantistica su fibra ottica. Si tratta di un approccio al mondo delle telecomunicazioni che utilizza peculiari proprietà della meccanica quantistica nella fase dello scambio della chiave. L’obiettivo è evitare che questa possa essere intercettata da un attaccante senza che le altre due parti se ne accorgano. La prima rete a crittografia quantistica funzionante è stata il DARPA Quantum Network.

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Videochiamata criptata: in Italia la prima comunicazione quantistica

Per l’esperimento di Trieste è stato utilizzato un tratto di circa 10 km di fibra ottica della rete regionale della ricerca Lightnet. Sono state utilizzate due copie della stessa chiave crittografica (sequenza di numeri casuali usata una volta sola) per mittente e destinatario del messaggio. “Come presidente del Consiglio dei ministri – ha detto il premier Giuseppe Conte – sono particolarmente interessato a questo ulteriore avanzamento delle indagini nel campo della meccanica quantistica. Le maggiori minacce oggi non sono tanto quelle ricollegabili alle invasione da parte di altri, armamenti ed eserciti stranieri, ma le minacce ibride, quelle cibernetiche, sono molto più insidiose rispetto al passato perché possono minare la funzionalità dei nostri apparati. Il Paese potrebbe essere messo in ginocchio senza nessuna arma da fuoco o soldato straniero. Questa nuova tecnologia che garantisce una sicurezza a prova di qualsiasi intrusione è lo sviluppo futuro per abbracciare la sicurezza delle comunicazioni”.

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