A chi pensate quando sentite la parola “genio”? Einstein? Marconi? Archimede? Forse. Ma di sicuro non potete non pensare a Leonardo da Vinci.

Ed è per questo che, nell’anniversario dei 500 anni dalla sua morte, avvenuta ad Amboise, in Francia, il 2 maggio 1519, saranno addirittura i presidenti di Francia e Italia, Emmanuel Macron e Sergio Mattarella, a visitare la tomba del genio fiorentino. In suo ricordo oggi il Mise, il Ministero dello Sviluppo economico, emetterà quattro francobolli commemorativi, con una tiratura di 300mila fogli, pari a circa 1,2 milioni di pezzi. Ognuno dei 4 francobolli contenuti all’interno dei fogli rappresenterà una delle più grandi opere di Leonardo: dallo “Studio di proporzioni del volto e dell’occhio” all'”Adorazione dei Magi”, al “Ritratto di musico” e concludendo con la “Testa di fanciulla”.

Nato nel 1452 Anchiano, frazione del comune di Vinci nella città metropolitana di Firenze, dopo i primi passi nella bottega del Verrocchio, Leonardo diventa passo dopo passo l’emblema del Rinascimento italiano. Dall’Ultima cena, conservata a Milano, alla Vergine delle Rocce, Leonardo girerà l’Italia attraverso le più ricche e potenti corti italiane, intrecciando rapporti con alcune delle più importanti famiglie e i più potenti signori dell’epoca rinascimentale, da Lorenzo il Magnifico fino a Cesare Borgia.
Ma è con Francesco I di Francia che Leonardo tesse i rapporti più importanti. Il re francese, amante tanto dell’arte quanto della guerra, per decenni in lotta con lo strapotere dell’Impero universale di Carlo V, si innamorò dell’artista ed ingegnere fiorentino. Aveva 64 anni quando Leonardo venne invitato alla corte di Francesco, solo 23enne. E stupì il monarca francese con opere come la Monna Lisa del Giocondo, ancora oggi fiore all’occhiello del Louvre di Parigi e icona del Rinascimento italiano. Leonardo rimarrà ad Amboise per tre anni fino alla sua dipartita, all’età di 67 anni. Si dice che, appresa la notizia, il sovrano francese si lasciò andare ad un sentito pianto di sconforto.
Dalla medicina alla fisica, passando per la meccanica arrivando fino all’arte, Leonardo incarna perfettamente l’idea di straordinarietà di pensiero, di metodologia,di pura intuizione e soprattutto di coraggio nella sperimentazione. Un mix che lo ha inserito, a buon diritto, nell’Olimpo dei più grandi esseri umani della Storia.
Quella mattina del 2 maggio 1519 Leonardo lasciava al Mondo un tesoro in arte e conoscenza incalcolabile, ancora oggi attuale. Si studia ancora oggi il suo Uomo vitruviano, che analizzava nel dettaglio le proporzioni del corpo umano, una delle passioni del genio fiorentino. Ma anche nel campo pratico, nell’ingegneria, nella fisica, Leonardo diede prova di essere unico. Non da meno nel campo militare: dove diede gli spunti fondamentali per quelli che nel 19esimo e 20esimo secolo diverranno l’aeroplano, il mortaio e il carroarmato.