Una studentessa universitaria ha creato un gioco in realtà aumentata che aiuta a vincere la paura dei ragni.
Sapevi che l’aracnofobia, la paura dei ragni, è una delle più diffuse in tutto il mondo? Per questo una studentessa Anna Chakravorty, dell’Alberta University in Canada ha ideato una sorta di terapia basata sulla realtà aumentata.
Un argomento usato tra l’altro per la sua tesi di Master in visual communication design. Il sistema – ancora in attesa di essere sviluppato consiste nel fare indossare al giocatore un apposito visore dal quale si vedono diversi tipi di ragni camminare sulle proprie mani, tra le dita o sui palmi.
Quello che ha progettato Anna Chakravorty infatti è un metodo che coinvolge l’utente e parallelamente lo aiuta a sconfiggere questa fobia.
Il VIDEOGIOCO
Il videogioco sembra essere ispirato al mito greco di Aracne, ovvero aiutare la fanciulla-ragno, vittima dell’ira di Atena, a combattere Fobos, il Dio della paura. Unico modo per vincere, fare amicizia con un ragno che appare sempre più realistico, catturarlo e infine lasciarlo in libertà. A gestire il tutto, terapisti professionisti incaricati di monitorare i parametri del paziente – battito cardiaco, pressione sanguigna e temperatura corporea – e, sulla base di questi, regolare tempistiche e modalità del gioco. I livelli da superare sono cinque, e le difficoltà del gioco aumentano ad ogni livello. Si parte infatti dal dover far fronte ad un simpatico ragnetto bianco in stile cartone animato fino ad arrivare a esemplari spaventosi rappresentati nei minimi particolari. Unico modo per avanzare, completare le azioni indicate dai terapisti senza farsi prendere dal panico
La studentessa ha lanciato questo primo prototipo con la speranza che possa diventare uno strumento, un giorno, utilizzato su larga scala suscitando l’interesse di diverse aziende. Quello che è importante è che lo scopo del gioco è vincere l’ansia che lega questa fobia, quindi il paziente in realtà interagisce con il ragno, non deve ucciderlo. Inoltre la possibilità di avere davanti a sè diversi scenari, rende possibile adattarsi anche alla paura del campeggi o di trovarsi in uno scantinato.Non si esclude la possibilità della creazione di un altro gioco, dedicato alle api, Anna infatti da piccola ha per sbaglio messo le mani su un alveare e da allora ne è terrorizzata.