Secondo gli ultimi dati, l’italia è in linea soltanto con i tagli all’anidride solforosa. Urgono quindi azioni collettive…
L’ultimo report sulla direttiva Nec a cura dell’Eea ci fornisce lo stato dell’arte dei risultati raggiunti dagli Stati dell’Unione in ottemperanza alla direttiva 2284/2016 che impone la riduzione di alcune emissioni nocive. Nel complesso, il 2017 ha visto il rispetto dei massimali imposti dall’UE agli Stati membri per quanto riguarda 4 degli agenti inquinanti individuati: ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili diversi dal metano (COVNMVOC), biossido di zolfo (SO2) e ammoniaca (NH3).
Il report dell’Eea sul reporting alla direttiva Nec
In linea generale, l’UE, con le dovute differenza, sta mantenendo la barra delle emissioni inquinanti in linea di galleggiamento. Infatti, se consideriamo gli organici diversi dal metano notiamo come sia stato centrato il target di emissioni già previsto per il 2020. Tuttavia, si nota come sei Stati membri non abbiano rispettato i massimali imposti per almeno un agente inquinante, e ciò vale in particolar modo per l’emissione di ammoniaca (+2,5% fra il 2014 e il 2017). Nel complesso, 6 Stati su 10 non sono ancora pronti per il rispetto dei target inquinanti fissati per il 2020.

E l’Italia? Cosa fare per il rispetto dei target 2030
L’italia è in linea con il rispetto dei massimali inquinanti per l’ossido di azoto, l’anidride solforosa e l’ammoniaca. Situazione diversa invece per gli organici diversi dal metano, dove servono maggiori sforzi. Dal taglio alle emissioni presentato in una bozza per il taglio alle emissioni, insieme ai dati consegnati online rispetto ai risultati conseguiti al 1 aprile 2019, si evince che l’Italia risulta in linea soltanto per il taglio di emissioni dell’anidride solforosa verso il 2030.
La situazione attuale ci dice che, alla luce delle strategie in essere, 20 Stati su 28 non sono ancora in grado di rispettare i massimali sulle riduzioni di agenti inquinanti al 2030. Si conclude quindi con un monito agli Stati membri, così come recita il rapporto Eea, che urgono riduzioni di circa il 15% per NMVOC e NH3, di oltre il 30% per il PM2,5% e l’SO2 e di quasi il 40% per gli NOx.
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