Un team di ricercatori di Harvard ha “prodotto” in laboratorio una bistecca sintetica dotata di una consistenza identica a quella della carne naturale.
Arriverà un giorno nel quale non riusciremo più a distinguere la carne sintetica da quella naturale. E in parte già oggi è così: se non per il gusto, almeno per la consistenza. Un team di ricercatori della School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) di Harvard ha infatti sviluppato in laboratorio una bistecca dotata della stessa consistenza della carne reale. I ricercatori hanno ricreato le proprietà della cellule muscolari del manzo e del coniglio utilizzando uno scaffold di gelatina commestibile. In chimica organica, gli scaffold sono una sorta di impalcatura tridimensionale che sostiene l’architettura cellulare e determina la struttura dei tessuti. Per “imitare” la carne naturale, i ricercatori di Harvard hanno utilizzato una matrice gelatinosa edibile che tiene in sede le fibre muscolari. La gelatina è stata modellata attraverso un tecnica nota come “immersione rotante Jet-Spinning” (IRJS). Questa procedura sfrutta la forza centrifuga per creare nanofibre di forme e dimensioni specifiche. I ricercatori hanno poi “filato” le fibre di gelatina per creare la base per le cellule in coltura. Le fibre imitano la matrice extracellulare del tessuto organico e la loro consistenza e molto simile a quella di una bistecca naturale.
Carne sintetica e naturale: bistecche a confronto
La consistenza della carne sintetica è stata confrontata con quella di una bistecca naturale mediante test meccanici. In un articolo pubblicato sul web, gli autori dello studio hanno raccontato lo stupore provato davanti ai risultati delle loro analisi. “Quando abbiamo analizzato la microstruttura e la consistenza, abbiamo scoperto che, sebbene la carne naturale conteneva più fibre muscolari, la consistenza dei prodotti coltivati e naturali era davvero molto simile” hanno spiegato. L’esperimento dei ricercatori è stato un importante passo avanti verso la produzione e la commercializzazione della carne sintetica. Lo step da compiere ora consiste nel ri-creare in laboratorio anche il sapore (oltreché che la consistenza) della carne naturale. E, ovviamente, sviluppare dei metodi di produzioni che garantiscono la produzione di grandi quantità di carne sintetica ad un prezzo accessibile e con un impatto sull’ambiente contenuto. La sfida è lanciata. La FAO ha stimato che il consumo di carne nel mondo aumenterà del 73% entro il 2050 e, secondo Greenpeace, l’allevamento industriale è la seconda causa di inquinamento da polveri sottili. Produrre una carne sintetica buona, sostenibile ed accessibile potrebbe essere un buon modo per combattere l’inquinamento e migliorare la qualità dell’alimentazione mondiale.