La start up sta sviluppando un nuovo metodo di accumulo di energia elettrica che potrà aumentare drasticamente l’efficienza degli impianti eolici o solari
L’energia ottenuta da fonti rinnovabili costituisce una percentuale sempre maggiore dell’elettricità totale prodotta. Il problema principale è l’accumulo dell’elettricità in eccesso che si produce nei momenti di basso consumo, come la notte per gli impianti eolici. La soluzione momentanea è l’uso di grossi capacitori che, come delle batterie, raccolgono l’elettricità per poi rilasciarla nei momenti di massima richiesta. Il metodo non è molto comodo ed ha problemi legato alla costruzione degli impianti, la reperibilità dei materiali necessari e la gestione di grosse quantità di energia raccolte.
La start up svizzera Energy Vault sta sviluppando un approccio innovativo che può risolvere il problema. L’idea prevede l’immagazzinamento di energia in enormi torri costruite da moduli simili a mattoni da 35 tonnellate l’una. Il funzionamento di base è semplice e richiama il concetto alla base degli accumulatori nelle centrali idroelettriche. Quando l’impianto producce elettricità in eccesso, questa viene utilizzata da delle gru per “costruire” la torre, portando verso l’alto i moduli.

Nei momenti di richiesta elevata di energia, le gru al contrario prendono il modulo e lo lasciano cadere verso il suolo sfruttando la gravità. Durante la caduta, i cavi mettono in rotazione una bobbina che produce energia. Il processo di assemblaggio e smantellamento della torre è gestito nei minimi dettagli da un software dedicato. L’azienda calcola che ogni torre potrebbe fornire energia sufficiente per 2000 famiglie, aumentando l’efficienza anche degli impianti solari ed eolici già esistenti.