Un robot mobile per la disinfezione degli ambienti, capace di sterilizzare anche ambienti esterni non sanitari.
Si tratta del progetto di Robotica REstart, che si propone di realizzare questi robot e testarli a Pisa, presso la Fondazione Monasterio e presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
Il robot per sanificare gli ambienti è una delle molte soluzioni innovative messe in campo da sviluppatori, enti di ricerca e anche makers, per contrastare gli effetti negativi legati alla diffusione dell’epidemia di coronavirus.
Se infatti moltissimi settori hanno subito perdite importanti dalla diffusione dell’emergenza COVID-19, altri hanno potuto godere di uno sviluppo inaspettato.
La robotica rientra a pieno fra questi settori: già durante la crisi in Cina, oltre ai sistemi per il tracciamento delle persone potenzialmente infette, avevamo visto applicazioni robotiche legate alla disinfezione dei quartieri e delle nelle corsie negli ospedali; altri robot, venivano invece utilizzati per la video sorveglianza, per consegnare medicinali o preparare i pasti per i degenti o per il personale sanitario.
Il robot per la disinfezione degli ambienti può ridurre il rischio di contagio
L’obiettivo di Robotica REstart è infatti è arrivare alla sperimentazione di macchine in grado di ridurre il rischio di contagio per gli operatori sanitari che operano in contesto ospedaliero.
Il robot sarà in grado di muoversi in maniera autonoma o teleguidata ed è il risultato dell’applicazione di tecnologie esistenti legate ai sistemi di ispezione, adeguate alle nuove necessità.
Gli operatori potranno così teleguidare lo strumento senza doversi trovare necessariamente sul luogo, in modo da minimizzare il rischio di contagio evitando il contatto diretto con potenziali infetti e ambienti contaminati.
Oltre ai sensori di visione artificiale, sarà infatti anche equipaggiato con lampade UV-C o erogatori spray di soluzioni disinfettanti.
Il progetto sarà portato avanti con la supervisione scientifica di Antonio Frisoli, docente di robotica al Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna.
L’avvio della sperimentazione è fissato entro settembre 2020.
“Questa è una esperienza importante di collaborazione fra imprese e università pubblica, da replicare. Abbiamo sviluppato in sinergia un progetto di ricerca subito applicabile, abbiamo raccolto risorse tutte private tramite fundraising e ci accingiamo a offrire alla collettività uno strumento immediatamente utilizzabile nelle strutture sanitarie. E’ la terza missione dell’università, oltre formazione e ricerca. Tempi brevissimi, ottima risposta da parte del tessuto imprenditoriale, elevati impatti sociali: queste le linee lungo le quali ci vogliamo muovere come università”, ha dichiarato Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
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