L’ottima notizia arriva da uno studio cinese che conferma la presenza di anticorpi specifici contro il nuovo coronavirus settimane dopo la comparsa dei sintomi
Una grande luce di speranza durante l’emergenza causata dal virus SARS-CoV-2. Uno studio cinese, pubblicato su nature medicine, ha dimostrato per la prima volta che i malati di COVID-19 sviluppano anticori specifici contro il virus. I ricercatori hanno osservato le analogie tra il nuovo coronavirus ed il coronavirus che ha causato la diffusione della MERS nel 2012. Entrambi appartengono alla famiglia dei coronavirus e, nel caso precedente, diversi studi trovarono anticorpi specifici nel sangue dei pazienti guariti.
La somiglianza tra i due virus ha spinto gli scenziati alla ricerca degli anticorpi. Lo studio è stato condotto su 285 pazienti provenienti da tre ospedali. I test hanno trovato la presenza di anticorpi specifici IgG 17-19 giorni dopo la comparsa dei sintomi sul 100% delle persone. Gli anticorpi IgM invece raggiungono il picco nel 94% dei pazienti 20-22 giorni dopo i sintomi. Il livello massimo di anticorpi mantiente un valore costante per diverso tempo, anche se in concentrazioni diverse nei vari pazienti.

I risultati costituiscono un’ottima notizia, anche se parziali, per programmare i prossimi passi. La conferma della produzione di anticorpi è un grande indizio sulla possibilità di raggiungere l’immunità da SARS-CoV-2. L’immunità singola eviterebbe una ricaduta in pazienti già affetti in passato e potrebbe portare alla famosa immunità di gruppo in seguito alla vaccinazione di massa. L’indicazione dello studio valida anche la strategia dei test sierologici per differenziare le persone a rischio da quelle immuni alla malattia.
Lo studio è ancora parziale, il campione di pazienti è ancora statisticamente limitato. La conferma definitiva delle strategie da attuare si avrà quando il numero di pazienti studiati sarà maggiore. Anche la tipologia di malati campionati ed il tempo di campionatura dovranno essere ampliati. Tuttavia, questa prima conferma porta una grande ventata di ottimismo verso una risoluzione dell’emergenza sanitaria.