Un gruppo di ricercatori giapponesi ha costruito un robot che si può controllare con la mente grazie ad un dispositivo che “sincronizza” l’attività cerebrale con il software
Il sogno degli amanti della fantascienza si è avverato. Un team di ricercatori giapponesi ha progettato e sviluppato un robot a controllo mentale. Proprio così: si tratta di un automa che può essere controllato con il pensiero. Tutto ciò è possibile grazie ad un dispositivo wearable simile ad una fascia dotato di sensori che “sincronizza” l’attività cerebrale di chi lo indossa con il software che governa il robot. I sensori rilevano tre diversi livelli di attività cerebrale. Ogni livello è associato ad una sequenza di movimenti. Tramite un’app per smartphone (Zeonic Technica), la fascia dialoga con il robot e “attiva” i suoi movimenti in base all’attività cerebrale di chi la indossa.
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Il robot che si controlla con la mente
Il progetto è stato sviluppato dai ricercatori di NeU, una joint venture tra la Tohoku University e il colosso dell’elettronica Hitachi. Il lavoro dei ricercatori “prende spunto” dallo Psycommu, un meccanismo di controllo mentale (immaginario) descritto nella serie anime giapponese Gundam. Non a caso, il primo prototipo di robot a controllo mentale è proprio un Gundam! Per il momento, il robot a controllo mentale è soltanto un prototipo. I ricercatori di NeU contano però di svilupparlo ulteriormente e rendere presto possibili numerosi usi pratici. Ad esempio, il robot potrebbe essere utilizzato per interventi di manutenzione nelle miniere, nelle grotte, sulle piattaforme oceaniche o in tutte quelle situazioni dove è pericoloso intervenire “in presenza”.
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