Si è concluso con successo il “test della scimmia” di Neuralink annunciato qualche settimana fa da Elon Musk: l’animale ha giocato a Pong utilizzando solo il suo cervello per controllare il videogame.
Un piccolo passo per Pager, un grande passo per l’umanità. Potremmo riassumere così l’esperimento andato in scena qualche giorno fa nei laboratori di Neuralink, l’azienda biotech di Elon Musk che dal 2016 sta lavorando al collegamento uomo-macchina (ne avevamo già parlato qui). Pager è il nome di un macaco di nove anni sul quale è stato impiantato un primo prototipo del sistema di collegamento cerebrale ideato da Musk. Grazie a questo chip, la cavia è riuscita a giocare una partita a Pong (il videogame cult degli anni ‘80) utilizzando direttamente il suo cervello per controllare la dinamica di gioco. In altre parole, Pager non ha usato nessun joystick ma è riuscita a ribattere la pallina virtuale con la sua sola mente. Tutto questo è stato possibile grazie al sistema di collegamento neurale ideato dai ricercatori di Neuralink. Il sorprendente esperimento è stato immortalato in un video che ha fatto rapidamente il giro del web.
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Neuralink: una scimmia gioca a Pong usando solo il cervello
Nel video pubblicato da Neuralink si vede dapprima Pager che gioca a Pong utilizzando un normale controller. In un secondo momento, però, il macaco “abbandona” il joystick e continua a giocare utilizzando solo la potenza della sua mente. Il chip BCI (Brain Computer Interface) installato dai ricercatori nel cervello dell’animale, infatti, raccoglie gli impulsi del sistema nervoso e li “traduce” in segnali elettrici che possono essere trasmessi e riconosciuti dal software del videogame. Il successo dell’esperimento (e l’enorme eco mediatico che la vicenda ha avuto) rappresenta un grosso passo avanti negli ambiziosi piani di Elon Musk. Il magnate sudafricano ha annunciato di voler realizzare un collegamento neurale uomo-macchina completo entro la fine del 2021. I sistemi Neuralink dovrebbero collegare in maniera diretta il cervello umano con l’Intelligenza Artificiale per riparare lesioni cerebrali o danni neurologici permanenti. I test sugli esseri umani non sono ancora iniziati ma – ha confermato Musk – “non credo che dovremmo aspettare ancora molto prima di avviare i trials”. Chi si offre volontario?
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