La nuova tecnica si è dimostrata tre volte più efficiente delle attuali e favorisce anche la crescita di vasi sanguigni al suo interno
Le ossa sono l’impalcatura nel nostro corpo. Le fratture ossee costituiscono infortuni lunghi da trattare e chilurgicamente complessi. In caso di danni scomposti, i chilurghi usano polveri o paste per sostituire il tessuto danneggiato nell’osso. Una nuova ricerca propone un metodo innovativo che migliora le tecniche precedenti. Lo studio è stato condotto tra l’Oregon Health & Science University, l’Università dell’Oregon, la New York University e la Mahidol University in Thailandia. I risultati sono stati pubblicato sulla rivista Advanced Materials.
Potrebbe interessarti anche -> Caviglia “stampata” in 3D: intervento record a Bologna
I ricercatori hanno prodotto una struttura formata da piccoli cubi con lati di soli 1,5 mm. I mini cubi riescono a trattenere gel con fattori di crescita favorendo la formazione di nuove cellule. Il tessuto si deposita sull’impalcatura dei cubi andando a rimpiazzare il danno della lesione. I primi test sui topi hanno mostrato che i mini cubi favoriscono la produzione dei vasi sanguigni con un efficacia tre volte superiore alle altre tecniche. Oltre i tessuti molli, anche quelli duri traggono vantaggio dall’impalcatura inglobandola durante la crescita.
Potrebbe interessarti anche -> Impiantato il primo orecchio “costruito” grazie alla stampa 3D
L’invenzione è in attesa di essere brevettata. Il grande vantaggio della struttura cubica è che può essere modificata a proprio piacimento e si può adattare a forme e dimensioni di moltissime situazioni. La flessibilità nella produzione è data dal metodo di stampa 3D, che rende il processo facile da applicare e da diffondere. I prossimi step vedranno i mini cubi utilizzati su lesioni in animali più grandi e, infine, negli esseri umani. L’obiettivo massimo è lo sviluppo di grandi organi e tessuti stampati completamente in 3D.